Corteo per la Sea Watch, indagata la consigliera de Majo e 7 attivisti di Insurgencia
Sette attivisti del centro sociale Insurgencia sono stati denunciati per la manifestazione per chiedere l'attracco della Sea Watch e della Sea Eye, la due navi delle Ong che trasportavano complessivamente circa 80 migranti, tra cui donne e bambini, e che per giorni erano rimasta bloccata nelle acque del Mediterraneo senza poter raggiungere nessun porto. L'accusa è di manifestazione non autorizzata e invasione del porto di Napoli. La manifestazione risale al 5 gennaio scorso, parteciparono le associazioni del territorio, i movimenti e moltissimi cittadini: in strada scesero quasi 10mila persone. Lo rende noto Eleonora de Majo, consigliera comunale, storica attivista di Insurgencia e compagna di Egidio Giordano, anche lei tra i denunciati, che con un post sulla propria pagina Facebook commenta l'avviso di conclusione delle indagini scrivendo che "la solidarietà non è un reato".
"Siamo al paradosso", scrive la consigliera, secondo cui "chi si macchia di crimini terribili può restare comodamente seduto sulla propria poltrona del potere, tutelato dal voto meschino del Parlamento che addirittura ne impedisce il processo per sequestro di persona e abuso d'ufficio, sancendo di fatti l'impunità assoluta per chi governa".
Il riferimento è al ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che per un caso analogo, quello della nave Diciotti, era stato indagato per sequestro di persona aggravato dalla Procura di Palermo; la giunta per le Immunità del Senato aveva poi respinto la richiesta di autorizzazione a procedere, bloccando di fatto il processo che nel frattempo era passato per competenza al Tribunale di Catania. Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e Laura Marmorale, assessore comunale, hanno espresso solidarietà alla consigliera de Majo e agli altri denunciati. "A quella manifestazione c'ero anche io – dice Laura Marmorale – continuerò ad essere insieme a chi mette le persone davanti alla propaganda infima di chi siede al governo". Per il sindaco gli attivisti denunciati sono "testimoni di giustizia e non autori di reato", perché "il reato di umanità non si processa".
"Inviammo il vicesindaco a Malta – continua de Magistris – e la nostra azione fu determinante per lo sblocco della situazione anche grazie alla mobilitazione di tanta gente".