Cortese (Pd): “Portici rischia di diventare la nuova Quarto”
Amedeo Cortese, segretario del Partito Democratico a Portici, popoloso comune del Vesuviano, spiega cosa sta succedendo in città: Guardia di Finanza, procura e una parola che è sulla bocca di tutti: waterfront. Ovvero appalti per i lavori sul fronte-mare della cittadina dell'hinterland partenopeo. Il sindaco di Portici si chiama Nicola Marrone, è un magistrato ed è stato eletto nel 2013 sindaco di Portici con Sel, Verdi, Udc, Idv e alcune liste civiche.
Cortese, cosa sta succedendo a Portici?
Semplicemente, è accaduto che, successivamente alla verifiche sui documenti contabili ed amministrativi e sul cantiere del waterfront da parte di consiglieri comunali del Pd, abbiamo denunciato come il Comune avesse pagato dei lavori per 400mila euro mai eseguiti.
E come potete sostanziare questa denuncia?
Semplicemente lo stato di avanzamento lavori, ovvero il documento redatto dalla ditta titolare dell'opera e sottoscritto dal Comune in base al quale la stessa azienda è stata liquidata, conteneva opere fantasma, mai realizzate. A seguito di denuncia in Consiglio comunale e alle Autorità Giudiziarie competenti lo stesso Comune, tramite il suo dirigente, ci ha dato ragione. Ma un mese e mezzo dopo il fatto. Grave che nonostante fossero a conoscenza della vicenda, in quanto informati dal dirigente, né sindaco né gli assessori abbiano fatto nulla.
Il sindaco Nicola Marrone aveva respinto ogni accusa…
C'è evidentemente un pagamento indebito di soldi pubblici e fondi europei, dimostrato sulla base di documenti che si sono rivelati non veritieri ma sottoscritti dall'Amministrazione. La cosa rischia di mettere a rischio l'intera procedura. Riteniamo di una gravità enorme il fatto che si sborsi denaro pubblico per lavori mai eseguiti. Non serve a nulla giustificare il fatto sostenendo che quelle opere saranno che poi eseguite. C'è una palese incompetenza nelle più basilari norme di diritto amministrativo.
Qualcuno potrebbe obiettare che la vostra sia solo opposizione politica a un progetto portato avanti da una maggioranza. È così?
Guardi, noi non siamo contrari ad un progetto che è nato sotto le passate amministrazioni. È fondamentale per la Portici di domani, che si apre al mare e recupera dal mare risorse. Vogliamo più di tutti che si concluda. E la nostra battaglia di legalità è funzionale alla salvaguardia della stessa opera, altrimenti il nuovo waterfront di Portici rimarrà nelle carte e nelle speranze dei porticesi.
Perché in due anni questa gara ha vissuto problematiche di ogni tipo?
ci sono stati annullamenti, revoche, sequestri, cambi di dirigenti in corsa. Sciatteria politico-amministrativa di ogni tipo. E arriviamo a oggi, con la Guardia di Finanza negli uffici del Comune di Portici e sul cantiere e l'Autorità anticorruzione di Raffaele Cantone che accende i riflettori su questa storia. Se qualcuno immagina di zittirci ed intimidirci perché chiediamo che i soldi pubblici siano spesi nella piena trasparenza e regolarità sbaglia di grosso. A Portici è successo qualcosa che va ben oltre i tracciati della legittimità amministrativa e che getta una luce opaca sulla gestione di appalti e fondi comunitari.
Quali saranno i prossimi passi?
Attendiamo ovviamente adesso gli sviluppi dell'inchiesta ed informeremo il Prefetto di quanto sta accadendo. Un clima sgradevole reso tale anche da tentativi di impedire ai nostri consiglieri l'accesso ai cantieri e l'acquisizione della documentazione. Poi promuoveremo un incontro pubblico. Perché lo sviluppo del territorio a cui lavoriamo è tale solo se bonificato da qualsivoglia elemento di illegalità ed opacità. Non vorremmo che Portici diventi una nuova Quarto.