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Cosa hanno detto i carabinieri al processo Bifolco e perché si contraddicono

Ecco le deposizioni dei carabinieri al processo Bifolco: a Novembre scorso il giudice Ludovica Mancini ha ascoltato in aula, a Napoli, due carabinieri che erano con l’appuntato Giovanni Macchiarolo, imputato nel processo per la morte di Davide Bifolco, ucciso al Rione Traiano con un colpo di pistola nella notte tra il 4 e il 5 Settembre 2014. Ecco cosa dicono e quali sono le incongruenze.
A cura di Gaia Bozza
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A Novembre scorso il giudice Ludovica Mancini ha ascoltato in aula, a Napoli, due carabinieri che erano con l'appuntato Giovanni Macchiarolo, imputato nel processo per la morte di Davide Bifolco, ucciso al Rione Traiano con un colpo di pistola nella notte tra il 4 e il 5 Settembre 2014, al termine di un inseguimento. Il 17enne era sul motorino con altri due ragazzi. Il processo, rito abbreviato, ha avuto una svolta per la necessità, emersa durante le indagini, di approfondire diversi aspetti di questo sparo.

Un passo indietro: ci sono alcune incongruenze tra le versioni dei fatti offerte dai carabinieri e dallo stesso imputato e le conversazioni radio avvenute quella notte, che l'avvocato della famiglia Bifolco, Fabio Anselmo, aveva chiesto di acquisire. E poi ci sono diversi elementi che meritano un approfondimento. Come la dinamica dello sparo, la scena del delitto alterata (con il bossolo sparito), i tempi, l'abbigliamento delle persone presenti sul motorino.

In un articolo del settembre scorso, Fanpage.it aveva ricostruito questo quadro a tinte fosche, sul quale aleggia il sospetto che alla base dello sparo possa esserci uno scambio di persona: le descrizioni degli abiti delle persone presenti sul motorino sembrano non corrispondere con quello che i carabinieri stessi si dicono durante l'inseguimento. La tragica eventualità è quella secondo la quale il povero Bifolco, vestito in maniera simile, possa essere stato scambiato per Arturo Equabile, latitante del quale non è mai stata confermata la presenza sul motorino. Ipotesi tutta da verificare, certo. Ma i giorni successivi alla morte di Davide un altro giovane, Vincenzo Ambrosio, disse agli inquirenti che il terzo ragazzo sul motorino era lui, e che era scappato per paura. Lo stesso Equabile intervenne per smentire la sua presenza su quel motorino. Intanto, al processo, sono stati sentiti il maresciallo Antonio Sarno e Giosuè Del Vecchio, che era di pattuglia con Macchiarolo. Le loro deposizioni in udienza presentano diverse e nuove contraddizioni.

La posizione di Macchiarolo dopo lo sparo: la colluttazione e l'inciampo ci sono oppure no?

La versione di Macchiarolo, imputato per omicidio colposo, è quella di un colpo di pistola partito per errore, a causa di un inciampo durante una colluttazione  per ammanettare uno dei tre ragazzi presenti sul motorino. Il collega Del Vecchio durante le indagini riferisce di aver visto il collega Macchiarolo in piedi: della colluttazione sembra non esserci traccia. Qui, a distanza di tempo, offre una versione ancora diversa.

Giudice: se il suo collega sta bene, e che cosa vede, il Macchiarolo quindi anche lui posizionato più o meno sulla sinistra del'auto…

Del Vecchio: sì

Giudice: e che vede?

Del Vecchio: Che era vicino a una persona che riuscivo a vedere solo la testa perché inginocchiata, che poi è stato identificato in Triunfo

Giudice: che lei ritiene essere il Triunfo, quindi lei si gira, era in piedi il macchiarolo?

Del Vecchio: Così era…, no in forma retta no, però lo vedevo che stava…

Giudice: con una mano impegnata?

Del Vecchio: Sì, una

Giudice: ma lei le vedeva le braccia, le mani del Macchiarolo o non le vedeva?

Del Vecchio: Allora io mi sono girato la prima cosa che volevo comprendere è se il mio collega era stato…

Giudice: e questo ce lo ha già detto, ho capito

Del Vecchio: poi la cosa che ricordo visivamente benissimo, è che non è che stava in maniera retta, come si sta solitamente, non era una posizione normale, era però abbassato verso il triunfo.

Giudice: Leggermente quindi…

Del Vecchio: sì, inginocchiato no

Giudice: le voglio leggere quello che lei dice…

Del Vecchio: almeno quando mi sono girato io

Giudice: questo lo dice il cinque settembre del duemilaquattordici ore cinque e trenta, “allora di lì a pochi momenti , cioè dopo che rovinavano a terra, io mi mettevo subito all'inseguimento dell'Equabile, che era il primo che si alzava e si dava a precipitosa fuga, di lì a pochi momenti, mentre ero già all'inseguimento dell'Equabile sentivo sparare un colpo di arma da fuoco, che pensavo fosse stato sparato nei confronti del mio collega, quindi mi giro con immediatezza, e però subito mi tranqullizzavo in quanto lo vedevo in piedi, in quello stesso frangente mi accorgevo che uno degli altri tre ragazzi che era a bordo dell'sh, si trovava inginocchiato a terra e non vedevo il terzo”.

Del Vecchio: No, non l'ho mai visto, non l'ho visto

Giudice: ora però qui dice un'altra cosa, perché qui dice “io mi tranquillizzo perché lo vedo in piedi”, ora invece sta aggiungendo altre circostanze, lei si deve ricordare precisamente quello che ha visto, non è che ci può dire adesso l'ho visto un po' piegato, invece l'altra volta ha detto in piedi, se se lo ricorda mi dice io mi ricordo che stava in piedi, se non se lo ricorda, oppure si ricorda una circostanza diversa, me le dice, aspetti le voglio leggere anche quell'altra che ha detto il 24 settembre, aspetti, nella relazione invece di servizio, sempre del 5 Settembre delle tredici e quaranta, lei dice: “Quando udivo un colpo di arma da fuoco che mi portava ad arrestare momentaneamente la corsa, per girarmi verso il mio collega, appuntato Macchiarolo, e vedere se fosse stato colpito, assicuratomi che lo stesso non era stato attinto dal colpo che avevo udito, in quanto vedevo il collega bloccare uno dei tre inseguiti a quel punto riprendevo la corsa”, vediamo il ventiquattro cosa ha detto, forse in questa occasione non è stato riferito, in questa occasione non è stato compulsato su questa circostanza, va bene, quindi mi ripeta allora un'altra…, lo so che è l'ennesima volta, però se me la ripete mi fa un favore, quindi lei si gira, prima pensa a sé, poi dopo si gira e vede se l'appuntato Macchiarolo è stato colpito, e che cosa vede, l'appuntato Macchiarolo come è posizionato rispetto all'auto, se me lo ripete mi fa un favore.

Del Vecchio: Allora rispetto all'auto è posto sulla sinistra dell'auto, vedo il Macchiarolo…, mi giro e vedo il Macchiarolo in posizione non normale, per quando uno possa star fermo a guardare qualcosa, che cercava di tenere la persona che poi è stata identificata in Triunfo, non ricordo il nome.

Lo sparo: cosa ha detto Macchiarolo ai colleghi? 

In un primo momento, Del Vecchio riferisce alcune frasi che gli avrebbe detto Macchiarolo, ma qui emerge un'altra versione. 

Giudice: Lei mi deve rispondere se conferma questa circostanza oppure no, cioè che il Macchiarolo oltre a dirle io ho sparato, le disse anchce oltre a dirle quello che adesso ci ha detto di non sapere dove avesse sparato, le disse anche mi è partito il colpo mentre cercavo di immobilizzare Triunfo e Bifolco, glielo ha detto oppure no?

Del Vecchio: Questo me lo ha detto dopo

Giudice: questo me lo ha detto dopo, quindi non subito al momento…

Del Vecchio: oggi ricordo così

Giudice: lei è anche istituzionalmente un pubblico ufficiale, lei lo sa che vuol dire oggi ricordo così domani ricordo così, lei se me lo sa dire allora mi dice non mi ricordo se però se lo ricorda non è che dice oggi ricordo così, non si può rispondere così, questo è quello che ha detto il ventiquattro settembre, il ventiquattro settembre ha detto lui mi disse che gli era partito il colpo mentre cercava di immobilizzare Triunfo e Bifolco, lei se lo ricorda quella circostanza, gliel'ha detta in quel momento oppure mi dice no, non me lo ricordo, perché se mi dice così va bene lo stesso, ma non è che mi dice oggi mi ricordo così.

Del Vecchio: Allora nella circostanza nell'immediatezza dei fatti io non ricordo se me lo ha detto nella immediatezza dei fatti, ricordo che poi ne abbiamo parlato…

Giudice: sicuramente glielo ha detto in un secondo momento

Del Vecchio: sì

Giudice: Va bene, quindi quando il Macchiarolo se glielo ha detto perché lei ha detto io non mi ricordo che in quel frangente me l'abbia detto, cioè che aveva sparato perché accidentalmente gli era partito il colpo, perché mentre immobilizzava Bifolco e Triunfo, quando gliel'ha detta questa cosa se gliel'ha detta dopo, quando, il giorno dopo, due ore dopo, quando il momento in cui gliel'ha detta se lo ricorda oppure no?

Del Vecchio: Esattamente no, non me lo ricordo, però dopo…

Giudice: Nella stessa giornata?

Del Vecchio: No, non nella stessa giornata, non me lo ricordo, la stessa giornata no.

L'abbigliamento dei tre ragazzi sul motorino

Su questo punto le versioni dei carabinieri (imputato e testimoni) non coincidono con quello che si sono detti quella notte nelle conversazioni radio. Dalla comparazione tra video, conversazioni e testimonianze sembra che l'unico ragazzo vestito di bianco (maglietta bianca e giubbino chiaro) non sia il ragazzo che Del Vecchio insegue e riconosce come Arturo Equabile, ma Davide Bifolco. Questa inquietante circostanza sembra trovare delle conferme dalle deposizioni che seguono.

Parte Civile: Ho quasi finito, senta lei prima ha riferito se ho capito bene, di essersi avvicinato, di essere rimasto un po' di tempo vicino al poveromcorpo di Davide Bifolco, e di aver sentito diciamo se il cuore pulsava o meno?

Del Vecchio: Attraverso la giugulare e il polso.

Parte Civile: Ecco si ricorda cosa indossasse il Bifolco, se indossasse una maglietta sotto il suo giubbotto?

Giudice: solo se se lo ricorda, se ha avuto modo di…

Del Vecchio: Io ho l'immagine dell'inseguimento che era lui era seduto dietro a tutto, aggrappato…

Giudice: però non è questa la domanda…

Parte Civile: No no io dico sul corpo, non per deduzione, lei è stato lì vicino, gli ha sentito la giugulare, gli ha senttio il polso, era lì di fianco a lei, si ricorda se aveva un giubbotto, se sotto il giubbotto aveva una maglietta

Del Vecchio: maglietta bianca

Viene poi ascoltato il maresciallo Sarno, che guarda il video mostrato dall'avvocato Anselmo, che fa vedere il ragazzo che scappa che i carabinieri affermano essere Arturo Equabile, nelle conversazioni radio connotato come vestito di bianco. Il ragazzo che scappa, però, è vestito di scuro.

Mar. Sarno: Guardi (alla parte civile, ndr) , l'ultima volta che ho visto io l'Equabile aveva una maglietta bianca, questa persona sembra avere un giubbino scuro, non so come se l'è procurato, dove se l'è procurato, è l'unica cosa che riesco a vedere…

Il bossolo che non si trova e la scena del delitto alterata

Un particolare degno di attenzione è che la scena del delitto non sia stata ricostruita, e il bossolo non sia stato mai ritrovato. Una testimone ascoltata dalla parte civile riferiva una circostanza inquietante che le sarebbe stata riferita da un altro teste, e cioè che il bossolo sarebbe stato fatto sparire da qualcuno. Ma la persona non è mai stata ascoltata per smentire o confermare questa circostanza.

Parte civile: Volevo chiedere al maresciallo, dopo che ha appreso che è stato esploso un colpo di pistola, lei ha trovato una pistola giocattolo a quindici metri di distanza, avete cercato il bossolo del colpo di pistola sparato dal suo collega?

Mar. Sarno: Non è stato possibile, ho provato come ho esordito, ho provato a preservare la zona della vicenda dal primo momento, però dapprima cercavano di portare via la persona, poi hanno cercato di portare via il motorino, poi ci hanno aggredito, poi ci hanno rotto le autoradio e hanno reso impossibile…

Giudice: Ma l'avete cercato?

Sarno: Io ho provato in un primo momento a cercarlo prima che fosse tutto calpestato da tutti.

Parte Civile: quello che le volevo chiedere è proprio questo, cioè perché lei arriva per primo, ancora non sono arrivati i suoi colleghi, quando lei ha saputo che è stato sparato un colpo, lei ha cercato il bossolo o ha chiesto a Macchiarolo?

Sarno: Non è stata la prima cosa che ho fatto, la mia prima intenzione è stata quella di capire un attimo cosa fosse successo e dare manforte ai miei colleghi. In seconda battuta, una volta che si era riportata alla calma tutta la vicenda, ho cercato di preservare la scena in questione, ancora non facendo toccare i motorini, cercando l'eventuale bossolo, io l'ho cercato il bossolo, ma non l'ho trovato

Parte Civile: Ha chiesto a Macchiarolo?

Sarno: Non ricordo di avergli chiesto questa cosa.

Parte Civile: E come faceva a cercare il bossolo? La prima cosa era chiedere a Macchiarolo da dove avesse sparato, quantomeno delimitando la zona?

Sarno: Macchiarolo mi ha dato la sua…, come sono arrivato sul posto Macchiarolo mi ha detto quello che era successo, mi ha dato la sua versione, non l'ho vista, non ho assistito a quella…

Parte Civile: Le ha fatto vedere il luogo dove aveva sparato esatto?

Sarno: Certamente, mi ha detto: “Maresciallo, io stavo uscendo dalla macchina, ero armato, sono scivolato sul marciapiede e mi è partito un colpo, il ragazzo si stava rialzando e l'ho colpito”. Questo in un secondo…Questo non nell'immediatezza dei fatti, non contestualmente al mio arrivo, nel momento in cui è stata messa in sicurezza la zona, si è calmato, è stato fatto il primo intervento…

Parte Civile: volevo chiedere una cosa, ha chiesto, perché è una cosa un po' diversa, ha chiesto al Macchiarolo di aiutarlo a cercare il bossolo?

Sarno: Non gliel'ho chiesto.

Il processo continua: il prossimo 11 marzo sarà ascoltato il consulente balistico.

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