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Cosimo Di Lauro fece uccidere i vecchi boss, ricostruita l’origine della Faida di Scampia

Una ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata eseguita dalla Squadra Mobile di Napoli nei confronti di 11 persone, accusate di essere mandanti ed esecutori degli omicidi che portarono alla prima Faida di Scampia; tra i destinatari ci sono i boss dei clan che si combatterono all’epoca: i vertici dei Di Lauro e quelli degli Scissionisti.
A cura di Nico Falco
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I vecchi referenti dovevano essere uccisi per essere sostituiti, rimpiazzati dai fedelissimi di cui si voleva circondare il nuovo capo. Sono i retroscena che hanno portato allo scoppio della prima Faida di Scampia, quando il potere criminale passò dalle mani di Paolo Di Lauro, Ciruzzo il Milionario, a quelle die suo figlio Cosimo Di Lauro, causando un terremoto che portò alla nascita del cartello degli Scissionisti e a nuovi equilibri costruiti di decine di omicidi. Li hanno ricostruiti gli agenti della Squadra Mobile di Napoli, guidata dal dirigente Antonio Salvago, che oggi, 4 giugno, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere per 11 indagati, emessa dal gip del Tribunale di Napoli dopo le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia; gli arresti fanno luce su tre omicidi commessi nel 2004, che creano le condizioni che hanno poi condotto alla prima Faida di Scampia, cominciata col duplice omicidio di Fulvio Montanino e Claudio Salierno, due dei luogotenenti rimasti fedeli a Cosimo Di Lauro, uccisi il 28 ottobre 2004.

Il primo episodio ricostruito nell'ordinanza è quello del duplice omicidio di Raffaele Duro e Salvatore Panico (22 gennaio 2004) e dell'omicidio di Federico Bizzarro (26 aprile 2004), uccisi nel periodo subito precedente lo scoppio della guerra tra clan di camorra. Per gli inquirenti il mandante fu Cosimo Di Lauro, con l'obiettivo di eliminare i vecchi capozona, referenti territoriali di Mugnano e Melito, e sostituirli con altre persone di sua fiducia. Il secondo episodio è invece quello di Gaetano De Pasquale, ucciso il 1 novembre 2004: in questo caso gli inquirenti hanno individuato come mandanti ed esecutori i capi e i gregari del clan degli Scissionisti; secondo le indagini l'uomo fu sequestrato, torturato e ucciso per il timore che potesse rivelarsi una spia dei Di Lauro e che potesse rivelare ai gruppi di fuoco del Terzo Mondo i covi dove si erano nascosti i boss degli Amato-Pagano.

I destinatari dell'ordinanza sono: Cosimo Di Lauro (8.12.1973), Arcangelo Abete (6.10.1969), Enzo Notturno (25.8.1977), Antonio Montanino (6.11.1977), Gennaro Marino (24.10.1969), Ciro Mauriello (29.11.1967), Rito Calzone (3.5.1974), Cesare Pagano (22.10.1969), Ciro Caiazza (18.12.1959), Lucio Carriola (29.11.1974), e Carmine Pagano (5.11.1984).

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