video suggerito
video suggerito
Covid 19

Covid-19 Napoli, via dalle scuole anche impiegati e bidelli: il Comune chiude tutto

Il Comune di Napoli chiude completamente i plessi scolastici municipali (asili nido, scuole materne e d’infanzia) anche al personale amministrativo e ai bidelli. “Bisogna evitare gli spostamenti”. Le scuole statali potranno decidere autonomamente. Stamattina molti presidi hanno mandato a casa gli operatori che fanno assistenza sanitaria ai bimbi, che non avevano nulla da fare.
A cura di Pierluigi Frattasi
298 CONDIVISIONI

Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Coronavirus: il Comune di Napoli chiude completamente tutte le scuole municipali: asili nido, infanzia e materne. Le scuole statali avranno la facoltà di scegliere autonomamente se ritirare o meno il personale che svolge attività di assistenza agli studenti. Le scuole, infatti, finora erano state interdette agli studenti, che hanno potuto continuare le lezioni con la didattica online, laddove già attiva, ma non al personale amministrativo, ai bidelli e agli operatori socio sanitari, che hanno continuato ad andare a lavoro regolarmente in questi giorni. Molte le proteste dei dirigenti scolastici che tra ieri e oggi hanno chiesto al ministero e al Comune di ritirare il personale non indispensabile.Per le scuole comunali – annuncia Palazzo San Giacomo – predisporremo, nelle prossime ore, provvedimento per la chiusura cosi da delimitare gli spostamenti e evitare di tenere aperti luoghi nei quali non vi siano utenti e attività non differibili. La mobilità di migliaia di persone che devono raggiungere il posto di lavoro, semmai da altro Comune, senza motivi urgenti e indifferibili, ci appare non in linea con il provvedimento del Presidente del Consiglio”.

Le scuole pubbliche mandano a casa il personale in eccesso

Stamattina, numerose scuole statali hanno respinto il personale degli Operatori socio sanitari, mandandoli a casa. “Visti il Dpcm del 9 marzo e la nota del MPI 323 del 10 marzo, nonché la necessità di garantire i servizi minimi essenziali e che al momento l'assistenza materiale agli alunni non rientra tra i servizi minimi – scrive uno dei presidi alla NapoliServizi – si chiede che venga sospesa la presenza delle due unità in servizio presso la propria istituzione scolastica”. Tante le lettere dello stesso tenore inviate alla NapoliServizi e al ministero dell'Istruzione. "Importante – sottolinea Diego Venanzoni, consigliere comunale Pd – trovare una soluzione a questo problema degli Oss, oggi esploso in vaste proporzioni. Perché molti operatori non sapevano cosa fare, visto che a scuola le attività assistenziali agli studenti erano impossibili da effettuare e non avevano disposizioni dalla NapoliServizi".

Il Comune: chiudiamo tutti i plessi municipali, evitare spostamenti

“Giunge un forte malcontento – scrive Palazzo San Giacomo – dal mondo della scuola in relazione alla difficoltà ad interpretare il nuovo Dpcm di ieri con riferimento ai propri compiti in questo difficile momento: sinora le scuole pur nella sospensione delle attività didattiche sono rimaste aperte, garantendo modalità di lavoro agile nei limiti del possibile, favorendo la didattica a distanza e tenendo in servizio un contingente di collaboratori scolastici. Le scuole hanno senso dello Stato e rappresentano il suo volto migliore.

Ma come amministrazione, non potendo agire con provvedimenti ulteriori sul comparto delle scuole statali, riteniamo di appoggiare la richiesta che viene rivolta dai dirigenti scolastici al Ministero e al Governo di porre fine alla mobilità di migliaia di cittadini senza motivo, perché essa ci appare in linea con il DPCM: sia data la possibilità ai Dirigenti stessi di poter gestire da remoto le incombenze amministrative indifferibili – laddove ve ne siano – e di utilizzare lo strumento della reperibilità per tutte le necessità che dovessero sopraggiungere, tenendo presente che la DAD (didattica a distanza) in generale già non sta coinvolgendo "fisicamente" le sedi scolastiche”.

298 CONDIVISIONI
32832 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views