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Covid-19, le mascherine ‘made in Piemonte’ in realtà sono prodotte sul Vesuvio

La Regione Piemonte ha assegnato a 3 aziende locali un appalto da 6 milioni di euro per produrre mascherine facciali in deroga da distribuire ai cittadini. Nella confezione c’è scritto: “Prodotte e confezionate in Piemonte”. Ma come dimostrano le immagini di Fanpage.it a produrle, tra gli altri, un’azienda di Ottaviano in provincia di Napoli. L’amministrazione guidata da Cirio di Forza Italia aveva varato il pacchetto di misure “Il Piemonte fa da se”.
A cura di Antonio Musella
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La Regione Piemonte, guidata da Alberto Cirio, è stata tra le prime amministrazioni a distribuire ai propri cittadini mascherine gratuitamente, per fronteggiare i contagi da Coronavirus. Ma l'ente ha voluto fare di più, certificando come "Made in Piemonte" le mascherine distribuite ai propri cittadini. Un marchio, come specifica la dicitura che accompagna le mascherine, che certifica la produzione e il confezionamento da parte di aziende piemontesi. Peccato che, come mostrano le foto in possesso di Fanpage.it, alcune delle mascherine "Made in Piemonte" siano prodotte in provincia di Napoli, più precisamente proprio sul Vesuvio, dalla Hismos srl di Ottaviano. Le immagini mostrano chiaramente le mascherine "Made in Piemonte" sistemate negli scatoloni nell'azienda del centro vesuviano, pronte a partire per il Piemonte.

Lo scorso 9 aprile la Regione Piemonte, ha indetto la gara d'appalto per la fornitura di mascherine facciali ad uso sociale, per una spesa pari a 6 milioni di euro, per 5 milioni di mascherine. L'11 aprile la gara è stata aggiudicata a tre aziende piemontesi, la Casalinda srl di Tarantasca in provincia di Cuneo, la Miroglio Textile srl di Alba, sempre in provincia di Cuneo e Prativero spa di Valdilana in provincia di Biella. Con la soddisfazione dell'amministrazione regionale leghista, l'appalto per le mascherine "Made in Piemonte" è stato aggiudicato a tre aziende locali, le quali però, almeno in parte, hanno subappaltato la fornitura ai laboratori tessili del Vesuvio. E così, sul volto dei piemontesi, finirà una mascherina prodotta e confezionata in Campania, con l'etichetta "Made in Piemonte".

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Le mascherine sono prodotte "in deroga" agli standard legislativi, secondo l'articolo 16 del dl 17/2020 n.18, ovvero quella norma che permette la produzione di qualsiasi tipo di mascherina senza rientrare nei parametri stabiliti dalla legge ordinaria. Una norma che ha permesso a migliaia di aziende in tutta Italia che svolgevano ben altro tipo di produzione, di riconvertirsi alla produzione di mascherine. Anche la Regione Campania ha seguito la stessa strada, distribuendo ai cittadini le mascherine "in deroga". Il 25 marzo scorso, la giunta del Piemonte ha varato la composizione della task force "Made in Piemonte" composta da 18 esperti per validare gli standard di qualità delle mascherine "in deroga" distribuite dalla Regione Piemonte. L'obiettivo, si legge nella nota della Regione Piemonte: "è validare la conformità delle mascherine che dovranno essere prodotte da imprese che abbiano un sistema di gestione della qualità, per poter così corrispondere alla deroga al marchio CE secondo le indicazioni del Ministero della Salute".

Nella conferenza stampa del 25 marzo, proprio il governatore Cirio spiegava che: "La Regione Piemonte è in grado di produrre mascherine fatte in Piemonte, siamo in grado di produrle e siamo in grado di certificarle", grazie al lavoro della task force "Made in Piemonte".  L'assessore regionale Matteo Marnati ha presentato, sempre il 25 marzo, il pacchetto di misure "Il Piemonte fa da sé": "Questo pacchetto di misure vuol dire che attraverso le conoscenze e gli strumenti che hanno le aziende della Regione Piemonte riusciamo a sopperire a qualunque emergenza". Le mascherine "Made in Piemonte", prodotte e confezionate anche sul Vesuvio, sono in distribuzione in questi giorni presso tutti i Comuni piemontesi.

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