Crisi Covid19, a Ischia hotel e ristoranti consegnano le chiavi ai sindaci: la protesta
I ristoratori di Ischia sono allo stremo a causa di due mesi di stop per il Coronavirus. Stamattina, in preda alla disperazione, gli imprenditori del settore Horeca (Hotellerie-Restaurant-Cafè) hanno consegnato le chiavi dei ristoranti nelle mani dei sindaci di Ischia Porto e Forio. Un gesto simbolico di protesta per chiedere alle istituzioni un aiuto per il settore, che altrimenti rischia di crollare. Già ieri sera, alle ore 21,00, più di 150 imprenditori ed esercenti che sull'Isola Verde gestiscono ristoranti, bar, caffetterie, pub hanno acceso tutti insieme le luci dei loro locali, nell'ambito dell'iniziativa #risorgiamoitalia, per puntare i riflettori sui rischi collegati allo stop prolungato delle attività, nonché le grandi difficoltà della ripartenza, con tutti i limiti e le restrizioni per il rispetto delle norme anti-contagio.
I sindaci di Ischia: Serve l'aiuto del Governo
“È una brutta pagina per la storia di Ischia – afferma Enzo Ferrandino, sindaco di Ischia – Servono misure straordinarie di sostegno al turismo, aiuti concreti. Le norme di sicurezza per la ristorazione sono troppo stringenti: non possiamo ospedalizzare le attività economiche e poi registrare che proprio negli ospedali non si rispettano le leggi imposte a bar, ristoranti, cucine di alberghi. I Comuni faranno la loro parte per aiutare le categorie produttive, ma servirà la copertura economica del governo per evitare il dissesto degli enti locali”.
Mentre Francesco Del Deo, sindaco di Forio e presidente dell'Ancim, dichiara: “La task force governativa non tiene conto delle peculiarità dei territori, le esigenze delle isole minori sono diverse dal resto d'Italia; se mancano normative adatte, ristoranti, spiagge ed alberghi non possono riaprire e ad Ischia ci sono oltre 12.000 lavoratori stagionali del comparto turistico per i quali i buoni spesa o fitto non saranno sufficienti a fronteggiare la mancanza di lavoro di questa estate. Governo e Regione intervengano per risollevare l'economia turistica ischitana che vale circa il 30% del Pil turistico della Campania”.