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Cristian, bimbo di 3 anni, muore al Santobono: la procura indaga per omicidio colposo

La procura indaga sulla morte del piccolo Cristian, il bambino di 3 anni morto dopo essere stato visitato, ma non ricoverato, all’ospedale Santobono di Napoli. Si ipotizza il reato di omicidio colposo.
A cura di Stefano Rizzuti
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L'Ospedale Santobono di Napoli
L'Ospedale Santobono di Napoli

La procura di Napoli ha deciso di aprire un’indagine su quanto avvenuto nell’ospedale Santobono di Napoli, dove un bambino di tre anni è morto dopo essere stato visitato ormai due giorni fa. Chi indaga ha acquisito le carte e tuti i documenti riguardanti la permanenza del bimbo all’interno dell’ospedale. L’accusa ipotizzata dal pm, secondo quanto riporta Il Mattino, è di omicidio colposo per la morte di Cristian Corso. Le indagini procedono contro ignoti, per questo momento, ma ci si aspetta l’iscrizione nel registro degli indagati di qualche persona che verrà individuata nel corso delle indagini.

La vicenda e il mancato ricovero

Cristiano era stato portato dai genitori all’ospedale Santobono giovedì sera ed era stato soccorso in codice verde, sembrando la situazione non grave. Chi lo ha visitato ha riscontrato infiammazione delle vie aree, dolori addominali e diarrea. Dopo una visita e un’ecografia, si è deciso di non ricoverare il bambino. Giovedì sera Cristian è quindi stato rimandato a casa, in assenza di febbre che invece i genitori avevano misurato e riscontrato in precedenza. Poi, ieri mattina, il peggioramento delle condizioni che hanno portato a un ritorno in ospedale: il bimbo era in arresto cardiaco e nella prima mattinata di ieri è deceduto.

L’ospedale ha istituito una commissione interna che si occuperà anche dell’autopsia su Cristian, originario del territorio vesuviano. La direzione sanitaria dell’ospedale si dice “fiduciosa nell’azione delle autorità competenti, così come della professionalità e abnegazione dei propri sanitari” ed “esprime alla famiglia sentite condoglianze e la più fattiva vicinanza, assicurando la massima collaborazione nell’individuare le cause della dolorosa vicenda”.

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