Crolla la casa di Giuseppe Moscati, il medico santo che guariva i napoletani
Un crollo, quello verificatosi ieri a Napoli, che ha fatto rumore non soltanto per il tonfo dei calcinacci, ma perché la parete della casa che è venuta giù ha un valore particolare per gli abitanti di Partenope, soprattutto per quelli devoti. Alle prime luci dell'alba del 26 gennaio, infatti, è crollata una parete di quella che è stata l'abitazione di Giuseppe Moscati, il cosiddetto "medico dei poveri" che guariva i napoletani senza badare all'estrazione sociale e, soprattutto, al portafogli. La storica abitazione di Moscati si trova al numero 10 di via Cisterna dell'Olio, zona Montecalvario, a pochi passi da piazza Dante, nel cuore del centro storico di Napoli. Il crollo, probabilmente dovuto ad una infiltrazione d'acqua, per fortuna non ha causato feriti: sul posto si sono recati i vigili del fuoco e i tecnici del Comune di Napoli – proprietario dell'abitazione – per i rilievi del caso.
Un caso fortunato che, al momento del crollo, nell'appartamento non ci fosse nessuno, visto che l'appartamento in cui il medico ha vissuto è meta di pellegrinaggio da parte di centinaia di fedeli, luogo di culto insieme alla chiesa del Gesù Nuovo, che sorge nell'omonima piazza del centro di Napoli, che invece custodisce le spoglie di Giuseppe Moscati, oltre che a una ricostruzione del suo studio e a un museo fotografico dedicato al medico dei poveri.
Moscati: i tre miracoli del medico santo
Beatificato da Papa Paolo VI nel 1975, Giuseppe Moscati è diventato santo sotto il pontificato di Giovanni Paolo II, nel 1987. Oltre alla grande umanità che mostrava nei confronti dei suoi pazienti e alla vera e propria vocazione per la professione medica, Moscati avrebbe compiuto tre miracoli, post-mortem, che hanno indotto la Chiesa ad avviare e completare il processo di canonizzazione: tre persone, dopo aver "chiesto intercessione" al medico, guarirono inspiegabilmente da malattie rare o terminali.