Culturista morta in ospedale a Salerno, chiesto un altro mese per depositare l’autopsia
Il medico legale incaricato dell'autopsia di Anna Milite, la culturista morta in ospedale a Salerno nel luglio 2019, ha chiesto un altro mese prima di presentare la relazione completa: ha bisogno di altro tempo per nuovi accertamenti specifici. Su quel decesso, sin dai primi momenti, aleggiava l'ombra del doping: si era ipotizzato che fosse connesso all'uso di anabolizzanti, era stata aperta un inchiesta che ha portato all'avviso di garanzia per tre persone, un medico nutrizionista e due preparatori atletici. Erano stati predisposti accertamenti sui capelli della 46enne e sul contenuto di una boccetta che era nelle sue disponibilità.
La morte della culturista di Nocera Superiore (Salerno) risale allo scorso 28 luglio. Da quattro mesi era ricoverata nella struttura ospedaliera "Casa di Lara". Prima di arrivare lì era stata in diversi ospedali, senza che però nessun medico riuscisse a trovare l'origine della sua occlusione alle corde vocali. Poi, negli ultimi giorni, la situazione era improvvisamente precipitata fino ad arrivare alla morte.
Era stata aperta una indagine della Procura di Nocera, con l'ipotesi di reato di morte o lesioni come conseguenza di altro delitto e utilizzo o somministrazione di farmaci. Secondo la ricostruzione dei magistrati le condizioni di salute di Anna Milite peggiorarono all'improvviso dopo che la donna si era affidata a un nutrizionista. Ora il consulente incaricato dalla Procura dovrà verificare se l'utilizzo di sostanze dopanti hanno avuto un ruolo nella malattia e nella morte o se queste si sarebbero comunque verificate negli stessi modi e tempi.