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Daria Bignardi in scena al festival di Capua, la voce di Flo accarezza “La coscienza dell’ansia”

Ospiti di Capua il Luogo della Lingua festival, venerdì 31 maggio 2019 alle ore 21.30 al Quadriportico della Cattedrale, Daria Bignardi con la sua ‘La coscienza dell’ansia’, ciclo di letture sceniche con le quali ha esordito a teatro nel 2018, e Flo (all’anagrafe Floriana Cangiano), straordinaria cantautrice napoletana di fama ormai nazionale, con il polistrumentista Michele Maione.
A cura di Eleonora D'Amore
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Ospiti di Capua il Luogo della Lingua festival, venerdì 31 maggio 2019 alle ore 21.30 al Quadriportico della Cattedrale, Daria Bignardi con la sua ‘La coscienza dell'ansia', ciclo di letture sceniche con le quali ha esordito a teatro nel 2018, e Flo (all'anagrafe Floriana Cangiano), straordinaria cantautrice napoletana di fama ormai nazionale, con il polistrumentista Michele Maione. Concepito come una danza, con un susseguirsi di riflessioni, ricordi personali, letture e brani musicali, “La coscienza dell’ansia” è uno spettacolo in cui le parole si muovono nello spazio idealmente delimitato tra il libro d’esordio di Daria Bignardi, il memoir Non vi lascerò orfani (2009), e il più recente Storia della mia ansia (2018), entrambi pubblicati da Mondadori.

L'autrice si racconterà attraverso aneddoti di vita completamente inediti e avvalendosi di stralci di libri che hanno accompagnato la sua formazione, tra i quali Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini, il Seminario sulla gioventù di Aldo Busi e soprattutto La coscienza di Zeno di Italo Svevo. Non poteva accompagnarla meglio in questo viaggio, fatto di parole, odori, suoni e ricordi, la cantautrice Flo, che dialogherà con lei grazie al potere della sua voce e della grande presenza scenica, maturata in tanti anni di teatro. Con loro, sul palco, anche il polistrumentista Michele Maione.

Lo spettacolo si aprirà con la lettura di Daria Bignardi delle pagine de Non vi lascerò orfani, esordio letterario del 2009, nel quale ha parlato della sua famiglia e, in particolare, di sua madre, descritta come forma d'ansia primordiale. Vari gli episodi dell'infanzia legati a questo sentimento materno di apprensione, dal non farle frequentare l’asilo per paura che venisse contagiata dalle malattie al non farla uscire a Ferrara nei freddi pomeriggi nebbiosi, che conducono per mano Daria verso una forte consapevolezza, nel corso della sua crescita privata e professionale. È proprio grazie a questa ansia materna, infatti, che la piccola Daria coltiverà un mondo tutto suo, fatto di lettura sfrenata e ingegnosa curiosità, diventando, pian piano, la Daria Bignardi giornalista e scrittrice di successo.

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