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Dava fuoco alle vetture parcheggiate: arrestato un piromane di automobili

Piromane di automobili arrestato dai carabinieri: si tratta di un 43enne, già noto alle forze dell’ordine. Nella notte tra sabato e domenica scorsa, l’ultimo incendio, a Massa di Somma: aveva dato fuoco ad una Panda, con le fiamme che avevano anche fatto esplodere due auto a gpl limitrofe e le lingue di fuoco che avevano raggiungo le abitazioni vicine.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Un uomo di 43 anni è stato arrestato alle prime luci dell'alba dai carabinieri di Cercola: deve rispondere di incendio in danno di alcune vetture parcheggiate in strada. L'uomo, risultato essere già pregiudicato per reati contro il patrimonio, è ora sotto indagine anche per altri episodi simili, che riguardano l'incendio di altre vetture con modalità simili avvenute negli ultimi mesi, tutte nell'area del Vesuviano, tra Massa di Somma, Pollena Trocchia, Sant'Antanastasia e San Sebastiano al Vesuvio.

Sabato scorso l'ultimo episodio a Massa di Somma

L'episodio che ha permesso ai carabinieri di concentrare le indagini su di lui è avvenuto lo scorso 17 maggio, domenica scorso, a Massa di Somma, quando una Fiat Panda è andata improvvisamente in fiamme, con tale entità che l'incendio si è propagato in un attimo anche alle automobili adiacenti, due delle quali alimentate a gpl. L'esplosione di queste, completamente distrutte, ha generato a sua volta fiamme tali da raggiungere anche le abitazioni limitrofe: una villetta, un condominio con dodici famiglia ed altri edifici. Fortunatamente, l'intervento congiunto di carabinieri e vigili del fuoco ha fatto sì che i danni alle strutture non costringessero le famiglie ad evacuare le proprie abitazioni, sebbene in molti fossero già stati svegliati dalle esplosioni e dalle alte fiamme.

L'identificazione e l'arresto

Le indagini, grazie anche ad immagini degli impianti di videosorveglianza, hanno permesso così di ricostruire il percorso del piromane ed identificarlo: l'uomo si trovava nei pressi del Santuario della Madonna dell'Arco a Sant'Anastasia, con le mani annerite, l'accendino utilizzato per appiccare l'incendio e gli abiti stessi ancora intrisi di fumo. Arrestato, il Tribunale di Nola ha disposto per lui il trasferimento in carcere, considerando la "pericolosità sociale del soggetto" e la "gravità dei reati consumati", nonché il rischio di una "reiterazione di condotta". Per lui è scattato così il trasferimento alla Casa Circondariale di Napoli Poggioreale. Si indaga adesso per capire se l'uomo fosse il responsabile anche dei precedenti simili episodi che, negli ultimi mesi, hanno terrorizzato il territorio vesuviano.

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