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De Luca indagato per concussione: “Infami speculazioni politiche”

Il governatore della Campania Vincenzo De Luca indagato per consussione rispetto alla sentenza che ne ha permesso l’insediamento a palazzo Santa Lucia: “Sostengo pienamente l’azione della magistratura, auspico rigore e tempi rapidi”. Carmelo Mastursi, l’ex capo della segreteria di Vincenzo De Luca, anche lui indagato, si è autosospeso dalla segreteria regionale campana del Pd.
A cura di Angela Marino
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Aggiornamento ore 11: "Io sono parte lesa in questa vicenda, io e l'istituzione che rappresento. Sostengo pienamente l'azione della magistratura, auspico rigore e tempi rapidi". Lo ha detto il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nella conferenza stampa convocata a Napoli, dopo la notizia dell'inchiesta giudiziaria condotta dalla Procura di Roma sul caso di presunta concussione legato alla sentenza che ha permesso al governatore di insediarsi a Palazzo Santa Lucia. "Non sono a conoscenza di nulla, non so chi sia questo Manna (marito del giudice indagato nell'inchiesta, ndr), che faccia, dove viva. In questa vicenda sono parte lesa e ci tuteleremo in tutte le sedi".  "Da Napoli lanciamo la sfida della trasparenza, della correttezza e del rigore amministrativo. Noi e il partito in cui milito siamo protagonisti di questa sfida e non arretreremo di un passo". "Sto facendo training autogeno in questo momento, conoscete tutti il mio carattere, l'invito che faccio ai miei collaboratori è Keep calm e al lavoro" ha concluso De Luca ironizzando: "Mi aspetto di diventare cavaliere del lavoro per tutto il lavoro che ho dato ai giornali".

Inchiesta su De Luca, al centro la sentenza del Tribunale di luglio

È la sentenza del 17 luglio scorso della I sezione del tribunale civile di Napoli  al centro dell'inchiesta della Procura di Roma nella quale sono indagate cinque persone. Di ieri la notizia che il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, il capo Della segreteria Nello Mastursi e il giudice Anna Scognamiglio, relatore di quelle 26 pagine, sono indagati per concussione insieme a Guglielmo Manna, marito del magistrato. Nel mirino degli inquirenti un'intercettazione tra il capo della segreteria regionale Mastursi e Manna, nella quale questi avrebbe negoziato un incarico nel settore della sanità campana in cambio dell'intervento favorevole della moglie sulla sentenza che annullava la sospensiva in cui il governatore è incorso nell'ambito della legge Severino. La legge Severino, infatti, può determinare la sospensione o la decadenza di un amministratore dopo un condanna (De Luca è stato condannato per abuso d'ufficio). Lo scenario aperto dalla Procura di Roma, guidata da Giuseppe Pignatone, ipotizza per i cinque indagati, a vario titolo, i reati di corruzione, concussione per induzione e rivelazione del segreto di ufficio. Gli agenti del nucleo reati contro la pubblica amministrazione della squadra mobile di Napoli hanno perquisito in questi giorni la casa e l'ufficio degli indagati, acquisendo materiale. Per oggi intanto è stata convocata dal vice presidente di Palazzo dei marescialli, Giovanni Legnini, una riunione straordinaria commissione Csm per valutare il caso del giudice Scognamiglio.

De Luca indagato per concussione, ma la sentenza resta valida

Il fulcro della questione, da un punto di vista, giuridico, è la validità della sentenza emessa dal giudice Scognamiglio. L'inchiesta penale metterà in discussione la legittimità del verdetto? In mancanza delle prove che la sentenza non abbia una motivazione legittima, no. Inoltre la Corte Costituzionale – che già alla fine di ottobre si era espressa sulla legittimità della legge Severino sul caso della sospensione di Luigi De Magistris – potrà nuovamente pronunciarsi sulla legge. Il sindaco di Napoli aveva infatti presentato ricorso del Tar della Campania chiedendo alla Corte Costituzionale di bocciare la legge Severino. Respinto il ricorso, il primo cittadino è rimasto in carica perché assolto, pochi giorni dopo dal Tribunale di Roma nel processo Why not. Sul governatore della Campania De Luca pesa invece una condanna per abuso di ufficio.

Carmelo Mastursi si autosospende dalla segreteria regionale PD

Carmelo Mastursi, l'ex capo della segreteria di Vincenzo De Luca, si è autosospeso dalla segreteria regionale campana del Pd. Lo rende noto l'agenzie Dire. L'ex capo della segreteria regionale Pd ha presentato le sue dimissioni sabato 7 novembre dopo che la Squadra Mobile di Napoli aveva effettuato perquisizioni nella sua casa e nei suoi uffici a palazzo Santa Lucia, sequestrando alcuni materiali e il telefono cellulare.

M5S: "Scenari da golpe"

"Spiegheremo ai cittadini campani le palle che racconta De Luca. Dall’inchiesta condotta dalla Procura di Roma emergono fatti gravissimi e inquietanti. De Luca evita il confronto e recita a monologhi. Il M5S già all’insediamento del Presidente Vincenzo De Luca con una manifestazione pubblica denunciò l’inadeguatezza e l’imbarazzo per un presidente condannato per abuso d’ufficio a capo di una istituzione e a rischio sospensione per le disposizioni della legge Severino”. Così in una nota i consiglieri regionali del M5S. “Alla luce delle notizie emergerebbe che una combriccola condizionò o quanto meno ebbe informazioni riservate coperte dal segreto d’ufficio sul giudizio del Tribunale e che avrebbe dato il via libera a De Luca proteggendolo dall’applicazione della Severino”. “Scenari – se confermati dall’inchiesta – da golpe che il M5S denuncia con forza a tutela dell’istituzione regionale e delle cittadine e cittadini campani”. “Diamo appuntamento ai giornalisti per una conferenza stampa alle ore 15 davanti all’edificio F13 del Consiglio della Regione Campania dove il M5S illustrerà tutte le iniziative per riportare aria nuova nei palazzi della Regione”.

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