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De Magistris: “Scuole chiuse per allerta meteo? Colpa dello Stato”

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, con un post su Facebook ha spiegato le motivazioni per cui negli ultimi giorni in occasione di allerta meteo è stata decisa la chiusura di scuole, parchi pubblici e cimiteri. “Noi sindaci siamo in prima linea – dice – dobbiamo decidere per la sicurezza di tutti e spesso siamo lasciati solo da uno Stato che non investe in sicurezza”.
A cura di Nico Falco
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Se di frequente è necessario chiudere le scuole in occasione di allerta meteo, la colpa non è dei sindaci che firmano le ordinanze ma dello Stato che non ha investito in sicurezza per evitare che le strutture siano pericolose. Lo spiega con un video su Facebook il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che come i suoi omologhi delle altre città negli ultimi periodi si è trovato spesso in una doppia contestazione: da un lato gli studenti che bombardano le pagine social di proteste quando non vengono chiuse le scuole, dall'altro le mamme che, quando invece vengono chiuse, si lamentano perché costrette a cambiare i propri programmi lavorativi.

Oggi, ha spiegato ancora De Magistris, "come conseguenza alle avverse condizioni meteo delle ultime 48 ore, ci sono stati interventi in circa 30 scuole nel comune di Napoli, senza contare alberi caduti, voragini e calcinacci appartenenti a strutture private. La sicurezza dei nostri figli viene prima di tutto"

"Leggo in questi giorni, ai margini dell'allerta meteo, una serie di considerazioni che meritano un chiarimento – dice Luigi De Magistris nel video – quando firmo un'ordinanza sindacale con cui si dispongono determinate decisioni, come la chiusura delle scuole, dei cimiteri e dei parchi, non lo facciamo perché ci divertiamo, o facciamo testa e croce con la monetina, o ci mettiamo a giocare. Questa è materia molto seria su cui ci sono pochissime certezze.

Innanzitutto ricordo che parliamo di previsioni. Nei bollettini della Protezione Civile si delinea anche uno scenario allarmante, come quello recente che parlava di venti a 100 chilometri orari, o piogge torrenziali o neve. Siamo in epoche di cambiamenti climatici, dove non si riesce a prevedere più nulla, dove i Governi non stanziano soldi per nuove tecnologie di protezione civile, dove non vengono stanziate risorse per la manutenzione degli edifici, degli alberi, delle scuole, delle strade.

Noi enti locali veniamo lasciati col cerino in mano. Io mi devo attenere a quello che dicono i dirigenti dei parchi, la Protezione Civile, la Polizia Municipale, l'Università, l'Aeronautica Militare… io continuerò a operare così. Ben vengano le critiche e le considerazioni, mi fanno un po' sorridere quelli che pensano solo al loro naso e non riescono a pensare alla salute di chi è più caro, magari un bambino molto piccolo. I Sindaci sono in prima linea, molto spesso lasciati soli da uno Stato che non investe in sicurezza".

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