De Magistris vuole acquisire il centro sociale ex Opg occupato. Il progetto: case collettive
L'ex Opg di Materdei, attualmente di proprietà del Demanio dello Stato, e occupato dai centri sociali nel 2014, sarà acquisito dal Comune di Napoli e destinato in parte ad “abitazioni specialistiche e collettive, a canone sostenibile, per gruppi sociali in situazione di disagio sociale o per visitatori temporanei”. È quanto prevede la delibera della giunta de Magistris, numero 565 (proposta dall'assessore all'Urbanistica Carmine Piscopo), che sarà discussa oggi in consiglio comunale. L'ex convento di Sant'Eframo Nuovo, già Opg, di Salita San Raffaele, era in stato di abbandono e lo Stato non intascava nessun canone, quando i centri sociali nel 2014 lo occuparono per svolgere attività di tipo sociale e culturale. Nel 2015, il Tribunale di Napoli ne dispose il sequestro preventivo, poi il pm nominò l'allora assessore al Patrimonio, Alessandro Fucito, custode giudiziario, per poter regolamentare le attività sociali e culturali all'interno. Per un certo periodo, l'ex Opg è stato anche la sede di Potere al Popolo a Napoli. Adesso, con la nuova delibera approvata dalla giunta de Magistris lo scorso novembre che va oggi in Aula, si propone di trasferire la proprietà dell'immobile, in parte già dichiarato Bene Comune nel 2016, dal Demanio dello Stato al Comune di Napoli. Il trasferimento però è finalizzato al piano di valorizzazione e restyling del Convento che dovrà avvenire entro 3 anni dal passaggio di mano. Altrimenti il bene tornerà allo Stato. Palazzo San Giacomo dovrà reperire quindi i fondi necessari, o dai privati o dal pubblico, attingendoli anche eventualmente dal proprio bilancio. Il Comune si è impegnato con la delibera anche a garantire la manutenzione degli spazi, la sicurezza e la pubblica incolumità.
L'ex Opg di Materdei sequestrato nel 2015
L'Ex convento di Sant'Eframo Nuovo, già Ospedale Psichiatrico Giudiziario, in Salita San Raffaele a Napoli, distinto dall'omonimo sito sul Colle della Veterinaria, sorge in un edificio costruito alla fine del XVI secolo, nel 1572, come insediamento dell'Ordine Francescano che acquistò diversi appezzamenti di terreno per realizzare un'insula religiosa di grandi dimensioni. Successivamente, espulsi i francescani a seguito della confisca dei monasteri nel 1865, il monastero fu dapprima destinato a casa di correzione e ospizio carcerario e poi Manicomio giudiziario nel 1925 e dal 1975 Ospedale Psichiatrico Giudiziario. Il 3 febbraio 2014 è stato riconosciuto l'interesse culturale del bene demaniale e il 5 agosto dello stesso anno l'Agenzia del Demanio ha comunicato che il Comune avrebbe potuto attivare le procedure previste per l'acquisizione.
Il Municipio ha espresso la volontà di acquisirlo il 30 settembre 2014. Nel 2015, “a seguito di una attivazione spontanea della società civile che ha promosso il riutilizzo di alcuni spazi del complesso in stato di abbandono, il giudice per le indagini preliminari Sezione XXXIV del Tribunale di Napoli ha disposto il sequestro preventivo dell'immobile di proprietà del Demanio dello Stato e in considerazione del procedimento di acquisizione del bene dal Comune, il pm il 16 luglio ha nominato l'assessore Alessandro Fucito custode giudiziario del compendio e autorizzato a utilizzare il compendio sequestrato per lo svolgimento di iniziative culturali e sociali”.
Sarà sede di alloggi collettivi
Una parte del compendio è stata riconosciuta bene comune il 1 giugno 2016. La commissione regionale per il patrimonio culturale della Campania ha autorizzato l'alienazione del complesso il 22 marzo 2019. Quindi è stato fatto un aggiornamento catastale e l'agenzia del Demanio non ha trovato alcun documento relativo all'edificio Ex Mensa, quindi invece della demolizione l'edificio può essere mantenuto per interesse pubblico. Il programma di valorizzazione è stato approvato dal Segretariato regionale Mibac per la Campania e Agenzia del demanio il 31 luglio scorso e prevede l'uso del bene con destinazione sociale e culturale. In dettaglio, si prevede di “offrire soluzioni alloggiative anche temporanee a canone sostenibile per i gruppi sociali in situazione di vulnerabilità abitativa o per i visitatori temporanei, in un'ottica di mix sociale e culturale che possa incoraggiare anche lo sviluppo occupazionale e culturale dell'area, promuovendo e organizzando opportunità di partecipazione nel settore artistico, artigianale, educativo e tecnologico”. L'intervento prevede tra l'altro, la realizzazione di musei, biblioteche, sedi espositive, centri di ricerca, archivi, sedi di istituzioni pubbliche.