Detenuti torturati in carcere, indaga anche la Procura di Napoli

Anche la Procura di Napoli ha avviato una indagine su presunti reati di violenze o di torture ai danni dei detenuti commessi tra le mura delle carceri. L'inchiesta è nata dopo le segnalazioni arrivate dagli istituti di pena napoletani, così come è accaduto per altre segnalazioni arrivate alle varie Procure in altre città italiane. Lo ha fatto sapere Marco Palma, garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private delle libertà personali, durante una conferenza stampa. A San Gimignano sono finiti sotto indagine 15 agenti e quattro di loro sono stati sospesi dal servizio.
"Abbiamo segnalato – ha detto Palma – casi aperti alle Procure di Torino, Ivrea, Viterbo, Salerno, Napoli, Piacenza, Udine e Brescia per un episodio avvenuto nel carcere di Monza, in due casi le Procure stanno indagando per il reato di tortura, poi vedremo se verrà contestato come avvenuto per i 15 agenti del carcere di San Gimignano".
A Napoli, negli anni scorsi, in seguito alle denunce era scoppiato il caso della "cella zero", una cella vuota e non numerata dove, secondo la testimonianza di alcuni attivisti ex detenuti, sarebbero avvenute le violenze in numerosi casi; l'indagine aveva portato al rinvio a giudizio di 12 agenti della Penitenziaria.
Indagati 15 agenti della penitenziaria a San Gimignano
La Procura di Siena ha iscritto nel registro degli indagati 15 agenti della Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di San Gimignano, accusati di abusi sui detenuti; per quattro di loro il gip di Siena Valentino Grimaldi ha disposto l'interdizione dal servizio. Per tutti è stata avviata anche un'inchiesta disciplinare del Dap, il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria.