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Detenuti trasferiti dal carcere dopo la rivolta e nuovi agenti a Santa Maria Capua Vetere

Sono stati trasferiti in altre carceri della Campania i tre detenuti accusati di essere i responsabili della rivolta avvenuta a Santa Maria Capua Vetere, terminata con otto poliziotti feriti. In arrivo nuovi agenti per sopperire alle carenze d’organico. Il parlamentare Rosato: “Sembrava un film americano”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Sono stati trasferiti tre dei detenuti considerati i "promotori" della rivolta scoppiata ieri nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, nel Casertano, costata il ferimento di otto agenti della polizia penitenziaria. I tre sono stati portati nelle carceri di Avellino, Benevento ed Ariano Irpino, e sono tutti e tre detenuti di origine extracomunitaria. Facevano parte del reparto "Danubio" del carcere di Santa Maria Capua Vetere di Caserta, il reparto dove ci sono i detenuti considerati "problematici" proprio per l'ordinamento carcerario. Uno dei tre trasferiti, e responsabile della rivolta dell'altro giorno, è risultato poi essere stato protagonisti anche di altri episodi nel carcere di Carinola, dove aveva aggredito cinque agenti, per essere poi trasferito proprio a Santa Maria Capua Vetere.

La dinamica della rivolta

Due le fasi in cui si è articolata la vicenda: la prima nella tarda serata di venerdì, quando due detenuti di origine extracomunitaria hanno aggredito sei agenti che li stavano accompagnando in infermeria dopo che uno dei due aveva dato fuoco ad una cella. Nella mattinata di sabato, invece, durante il passeggio (dalle 9 alle 12), hanno aggredito gli agenti presenti. Questi sono riusciti però ad uscire dal reparto, chiudendo di fatto i detenuti all'interno ed evitando che il tutto degenerasse. Reparto che così per qualche ora è stato "occupato" dai detenuti, fin quando dopo una trattativa questi sono rientrati nelle loro celle. Da segnalare anche che alcuni poliziotti si sono rifiutati di entrare nel reparto dopo l'accusa di tortura e abuso di potere per i quali erano stati incriminati giovedì scorso.

Rosato: "Scene da film americano"

La rivolta nel carcere casertano è stata commentata da Ettore Rosato, vicepresidente della Camera dei Deputati e Presidente di Italia Viva, che nelle scorse ore era stato proprio a Napoli ed anche nello stesso carcere casertano. "Non è un film americano", ha commentato Rosato, "ma il carcere di Santa Maria Capua Vetere. Sono venuto a portare la mia solidarietà al personale della polizia penitenziaria, vittima spesso di queste aggressioni, dei vuoti di organico e della disorganizzazione del sistema carcerario", ha aggiunto Rosato.

Arrivano nuovi agenti nel carcere casertano

Uno degli agenti feriti, quello nelle condizioni più gravi rispetto agli altri, è stato intanto dimesso dall'ospedale. Nel pomeriggio c'era stata anche la visita nel nosocomio di Caserta da parte di Bernardo Petralia, capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, e del suo vice, Roberto Tartaglia. Intanto, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, sono già in arrivo nuovi agenti, mentre non si placano le polemiche da parte dei sindacati. "Apprezziamo che i vertici del Dap siano intervenuti a supporto delle criticità della polizia penitenziaria di Santa Maria Capua Vetere, anche sul fronte dell'organico", ha spiegato il segretario regionale dell'Unione Sindacati Polizia Penitenziaria, Ciro Auricchio, "ma ora aspettiamo le scuse da parte dell'Arma dei Carabinieri per la mortificazione subita con le operazioni di identificazione dei nostri agenti eseguite davanti all'ingresso del carcere, mentre erano presenti i familiari dei detenuti che andavano al colloquio".

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