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Detenuto del carcere minorile di Airola nasconde micro cellulare nell’ano

La Polizia Penitenziaria del carcere minorile di Airola (Benevento) durante una perquisizione straordinaria ha trovato un micro cellulare: un giovane detenuto lo aveva nascosto nell’ano. Ne dà notizia il sindacato Osap, che sottolinea come l’assenza di una legge che punisca specificamente l’utilizzo dei telefonini favorisca la diffusione dei terminali e i traffici controllati tramite questi.
A cura di Nico Falco
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[Foto di repertorio]
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Un giovane detenuto del carcere minorile di Airola (Benevento) è stato trovato in possesso di un telefono cellulare durante una perquisizione: lo aveva nascosto nell'ano, sperando che con questo stratagemma non sarebbe stato scoperto. Si tratta di un microtelefono, molto leggero e di dimensioni molto contenute, pesante una ventina di grammi e lungo pochi centimetri; una categoria di terminali che di recente ha trovato una grande diffusione proprio nei carceri, dove vengono introdotti nei pacchi destinati ai detenuti, consegnati durante i colloqui o, come accaduto in diverse occasioni, consegnati addirittura con l'utilizzo dei droni.

Il microcellulare è stato scoperto durante una perquisizione straordinaria delle celle. A dare notizia del ritrovamento è il sindacato Osap della Polizia Penitenziaria. Per il segretario Osapp per i minori Paolo Florenzano "questo è l'ennesimo ritrovamento che non fa più rumore, vista la mole di ritrovamenti di telefonini ovunque, ma il personale di Polizia penitenziaria con alto senso del dovere assolve con zelo e scrupolo il suo mandato istituzionale". Per Vincenzo Palmieri e Luigi Castaldo, segretari regionali campani Osapp, "il ritrovamento di telefonini è all'ordine del giorno in tutti gli istituti di pena del territorio, ma finché non interverrà la politica con norme penali appropriate per punire questi illeciti, il fenomeno sarà sempre presente e utile alla criminalità per i suoi business".

A fine maggio era emersa un'altra dimostrazione dell'utilizzo diffuso dei cellulari in carcere: alcuni detenuti dell'istituto di Avellino avevano pubblicato diversi video sul social TikTok, riprendendo anche loro stessi, senza preoccuparsi delle conseguenze; in uno dei video si vede anche un altro detenuto che sta parlando al telefono.

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