Discriminato perché gay: invalido costretto a vivere solo al mondo, in un sottoscala
Sergio è un ex marittimo invalido a causa di un incidente sul lavoro. A 58 anni si ritrova senza una casa, costretto a vivere a Monte Di Procida, in un sottoscala abbandonato perché, come racconta, sarebbe stato messo alla porta dalla sua famiglia perché omosessuale. Una situazione assurda se si pensa che Sergio è affetto da diverse patologie e che condivide la sua nuova "abitazione" con topi e animali di ogni tipo. Non ha luce elettrica, acqua e servizi igienici. Il suo bagno è un secchio la notte e una fogna di giorno. Dopo averci raccontato la sua storia, Sergio è dovuto correre in ospedale accompagnato dal presidente di Arcigay Napoli Antonello Sannino, perché, molto probabilmente, un topo gli ha morso un braccio.
Il sindaco della cittadina flegrea Giuseppe Pugliese si è attivato con l'ufficio politiche sociali e con le parrocchie di zona per porre rimedio a questa drammatica situazione umana e igienico-sanitaria. Spiega che i servizi sociali gli hanno abbiamo erogato dapprima un contributo una tantum, poi gli proposto ricoveri in strutture e infine hanno provato a erogargli il Rei, il reddito di inclusione, ma l'Inps glielo ha negato probabilmente perché "risulta intestatario di quote di beni ricevute in eredità".