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Divieto di balneazione a Pozzuoli: mare infestato di batteri fecali

Il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliola, ha emanato un’ordinanza per vietare la balneazione lungo il tratto di mare tra Lucrino e Arco Felice. Il provvedimento è arrivato in seguito ad un prelievo dell’Arpac, che ha accertato la presenza di batteri oltre il limite consentito.
A cura di Valerio Barbato
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Bandiera rossa per un tratto di litorale flegreo. L'ordinanza numero 45 del comune di Pozzuoli ha vietato la balneazione nel tratto di mare di Arco Felice-Lucrino dal Lido Augusto alle Stufe di Nerone. Il motivo è la presenza di valori eccessivi di escherichia coli e enterococchi intestinali, ossia batteri fecali provenienti dagli scarichi fognari. L'alt è arrivato dall'Arpac che ha esaminato un campione prelevato nelle acque puteolane il 17 maggio, riscontrando valori di inquinamento oltre il limite consentito, pari a 200ml per gli enterococchi intestinali, mentre è stata riscontrata una presenza pari a 344ml. Il dato più allarmante è risultato quello relativo agli escherichia coli, la cui misurazione ha evidenziato un valore di 1184 ml mentre il limite consentito è 500ml. L'alta concentrazione dei batteri è dovuta presumibilmente agli scarichi fognari che confluiscono direttamente nelle acque marine senza passare attraverso filtri depurativi. Non è inverosimile l'ipotesi di allacci abusivi o comunque di liquami che sfociano nel golfo per malfunzionamento dei depuratori.

Così il sindaco Vincenzo Figliola ha provveduto all'emanazione di un'ordinanza con la quale ha posto il divieto di balneazione per i bagnanti ma si  è detto comunque incredulo per i riscontri effettuati dall'Arpac:  "Ho dato mandato ai nostri uffici comunali di verificare se in zona ci siano stati incidenti che hanno colpito le condotte fognarie e se ci siano stati immissioni illegali. I risultati – ha dichiarato il sindaco a Mattino – li conosceremo nei prossimi giorni". Sulla questione è intervenuto anche il Sindacato italiano balneari, attraverso il vicesegretario nazionale Salvatore Trinchillo: "Chiediamo nuove analisi e l’apertura di una indagine". Quel tratto di mare in cui non sarà più consentito tuffarsi faceva segnare fino a poco tempo una concentrazione bassissima di inquinamento da batteri. Come sia possibile che i valori siano aumentati addirittura di 100 volte rispetto all'ultimo prelievo non è ancora dato sapersi.

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