Sono stanchi di pagare i pusher, tre studenti si mettono in proprio: arrestati
Erano stanchi di dover pagare gli spacciatori della camorra, per di più con i soldi della paghetta data loro da mamma e papà. Per questo, almeno stando alla loro versione, tre studenti universitari residenti ai Quartieri spagnoli, a Napoli, avevano deciso di mettersi in proprio. Nella loro abitazione si erano quindi organizzati in maniera professionale per dar vita a un vero e proprio centro di produzione del loro stupefacente preferito, la marijuana: lampade alogene per far crescere le piantine e kit di precisione per confezionare le dosi.
A mettere fine alla loro "start-up" sono stati i carabinieri della locale compagnia, che mercoledì mattina hanno arrestato i tre studenti universitari con l'accusa di produzione e traffico di sostanze stupefacenti. Nel corso della perquisizione dei militari all'interno della loro abitazione, i carabinieri hanno trovato l'ormai avviato centro di produzione e spaccio. Davanti ai militari è arrivata quindi l'insolita giustificazione dei ragazzi: "Ci siamo messi in proprio per assicurarci uno spinello ogni tanto". La "mission" della loro attività non ha però incantato gli uomini dell'Arma, che hanno proceduto con l'arresto.