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Covid 19

Droni, perquisizioni e blitz a Napoli. Non trovano assembramenti ma camorra e spaccio

Dai Quartieri Spagnoli alla Pignasecca, dalla stazione Centrale alla zona Orientale: poliziotti, carabinieri e finanzieri trovano più spacciatori che assembramenti. La pandemia di Covid-19 ci ha messi tutti sullo stesso piano, inermi davanti al rischio del virus. Detto ciò, non è l’unica cosa da cui ci dobbiamo guardare. Ed è incredibile che gli sceriffi da salotto (o da social) non se ne siano resi conto.
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Gli uomini dell'Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, in giro per Napoli – pure loro bardati di mascherina – ci vanno, eccome. Ma quasi sempre prima di individuare assembramenti trovano altro. Trovano la solita cosa che non fa più notizia, che non assomiglia all'ammuina dei Navigli  di Milano (incredibile, vero, come si ribaltano gli stereotipi), né quella salutista o cinghialona sul Lungomare di Napoli. La solita cosa è la droga. Carabinieri, poliziotti e finanzieri trovano droga: il mercato che nella Fase 2 ha subito ripreso  a Napoli come altrove.

Assembramento è la parola chiave di questa Fase 2, definisce un gruppo di persone troppo vicino per rispettare le distanze sociali cui siamo obbligati causa rischio da contagio di Coronavirus. Un proverbio napoletano recita: zitto zitto, mmiezo ‘o mercato, ovvero, le cose di nascosto si fanno meglio in mezzo alla gente. Ci si mimetizza. Un pusher non si mimetizza facilmente nelle strade deserte causa lockdown, ma con la ripresa della vita sociale e la grande confusione, i galoppini della droga prendono a prestito Mao: il momento è propizio.

E così, come da manuale: fin dalle prime luci dell’alba i carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, insieme a quelli del Nucleo Cinofili di Sarno e del Nucleo Elicotteristi di Pontecagnano, hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio. Riflettori puntati su Quartieri Spagnoli e Pignasecca: molte le perquisizioni e le persone controllate. E ovviamente cosa è stato trovato? Mica caffè di contrabbando o amici che si riabbracciavano. Droga.  Due denunce per spaccio, una per porto abusivo di arma da taglio. Poi, certo, pure gli pseudo furbetti: due sperando di superare indenni i controlli anti-contagio dei militari hanno fornito nomi inventati. Roba da fessi, in pratica. Dulcis in fundo: 3 in auto, con buone motivazioni? Forse. Ma sicuramente senza patente di guida.

Alla stazione centrale in piazza Garibaldi stessa scena, con l'ausilio di un valido cane antidroga: detenzione e spaccio di sostanza stupefacenti, pusher pizzicati in flagranza e 8 viaggiatori "in possesso di sostanza stupefacente detenute per uso personale". Poco distante, nella zona Orientale, San Giovanni a Teduccio: borsa piena di hashish da vendere, scatta l'arresto.

Dunque cosa è che si muove più velocemente, la voglia di spritz o quella di cocaina? Cosa fa più business, la pizza d'asporto o le dosi di crack a chi sta ‘a rota (in astinenza) e troverebbe qualsiasi cifra per placarla? La pandemia di Covid-19 ci ha messi tutti sullo stesso piano, inermi davanti al rischio del virus. Detto ciò, non è l'unica cosa da cui ci dobbiamo guardare. Ed è incredibile che gli sceriffi da salotto (o da social) non se ne siano resi conto.

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