Decenni di film e serie tv ci hanno abituato a concepire nella nostra mente i campi da basket, almeno quelli dove i ragazzini del quartiere possono giocare liberamente, come una colata di cemento e qualche linea bianca dipinta sopra a delimitare lunette e centrocampo, più due canestri ovviamente, incastonati tra i palazzi o in un parchetto pubblico magari di un quartiere popolare di New York o di qualche altra grande metropoli americana e delimitati da una rete metallica. A Pozzuoli, però, esiste un campo da basket, o playground se vogliamo utilizzare il corrispettivo termine inglese, da fare invidia a tutto il mondo, che se non è il più bello, è quantomeno il più suggestivo: sul lungomare della città flegrea nella provincia di Napoli, infatti, sorge un campetto pubblico praticamente in riva al mare, dove fare due tiri a canestro con vista sul Golfo, cullati dal rumore delle onde che si infrangono sulla banchina e dalla brezza marina, assume tutto un altro significato.
Per qualche anno preda del degrado, con i tabelloni sfasciati e i canestri che penzolavano dalla base, da qualche tempo il campetto pubblico di Pozzuoli è stato restituito alla comunità: i canestri sono stati sostituiti e il pavimento è stato ridipinto di azzurro e giallo. Non è raro dunque, passeggiando accanto al mare, soprattutto in estate e in primavera, ma anche nelle giornate in cui l'inverno è clemente, imbattersi in gruppi di ragazzini che si fronteggiano sul playground a suon di tiri da tre punti. Tra un'azione e l'altra, la vista di Capri in lontananza – la cui sagoma richiama quella di una donna distesa sull'acqua – ripaga di tutto lo sforzo fisico fatto.