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È morta Vanna, 42 anni, mamma disabile prigioniera in casa sua

La donna, residente a San Felice a Cancello, nella provincia di Caserta, è scomparsa prematuramente. Intervistata da Fanpage.it un anno fa, Vanna aveva spiegato la triste realtà in cui viveva: costratta in sedia a rotelle, ogni giorno doveva strisciare per 46 gradini perché l’Asl non poteva fornirle un montascale e una sedia speciale.
A cura di Valerio Papadia
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Tutta la comunità di San Felice a Cancello – ma non solo – cittadina nella provincia di Caserta, è sconvolta per la morte di Vanna Mocerino, 42 anni, deceduta poche ore fa nella sua abitazione in via XXI giugno. Quella stessa abitazione nella quale la donna, sola e con un figlio minorenne, viveva prigioniera da tempo. Il caso di Vanna e la triste condizione nella quale era costratta a vivere, infatti, aveva fatto il giro d'Italia. Su una sedia a rotelle a causa di una disabilità – una malattia neurodegenerativa – ogni giorno Vanna era costretta a strisciare per 4 rampe di scale, 46 gradini in tutto, per lasciare il palazzo e svolgere una vita normale.

Intervistata da Fanpage.it un anno fa, Vanna aveva chiarito la sua situazione: l'Asl non poteva fornirle un montascale oppure una sedia speciale perché sono macchinari che hanno bisogno della vigilanza di un adulto per essere utilizzati, mentre la 42enne viveva con un figlio minore. "Dovrei comprare un montascale da sola, ma io ho soltanto 700 euro al mese tra pensione e accompagnamento. Abbiamo provato a fare una raccolta fondi, ma abbiamo raccolto soltanto poche migliaia di euro per ora" spiegava, soltanto un anno fa, Vanna a Fanpage.it.

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