
Molti colleghi lo avevano rivisto, con piacere, in via Cappella Vecchia a Napoli, qualche mese fa, in occasione delle elezioni per i delegati al congresso della Federazione Nazionale della Stampa. Un po' affaticato, mai domo. Armando Borriello si è purtroppo spento la notte scorsa, a Napoli all'età di 71 anni. Giornalista professionista in pensione, tre figli (Giancarlo, anch'egli giornalista, Chiara e Filippo), laureato in Lettere, Borriello aveva iniziato il "mestieraccio" negli anni Settanta, collaborando, soprattutto nel settore Sport, con diverse testate tra le quali Il Mattino ed Il Diario.
Lungo e fecondo il rapporto con il quotidiano di Napoli che fino a pochi mesi fa era nella storica sede di via Chiatamone: al Mattino Borriello fu assunto da professionista e assegnato agli Esteri dove divenne specialista delle grandi istituzioni internazionali come la Nato seguendo, anche come inviato, i vertici Usa-Urss e raccontando le vicende politiche ed economiche. Coordinó per un periodo anche la redazione di Milano de ‘Il Mattino'. Poi, il ritorno a Napoli: vicecapo e poi capo della Redazione Esteri del giornale. Successivamente assunse l'incarico di responsabile della pagine sportive. Infine, l'impegno come redattore capo nell'Ufficio Centrale del giornale.
Armando Borriello si è anche speso per gli organismi che regolano la professione: fu consigliere dell'Ordine dei Giornalisti, ma soprattutto attivo nel sindacato contribuendo alla sua ‘rifondazione' in Campania con la nascita del Sugc del quale era presidente. I funerali si terranno martedì 12 marzo alle ore 10 a Napoli nella chiesa di Piedigrotta. "Armando Borriello ha raccontato il calcio e lo sport a Napoli con eleganza e straordinaria competenza . Un grande giornalista. Alla famiglia e ai suoi colleghi giunga il cordoglio della Città". È il messaggio di cordoglio del sindaco Luigi de Magistris.