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Ecco la pasta dei cinesi, prodotta nella Terra dei Fuochi: era venduta ai ristoranti

Terzigno, in un capannone sporco e pieno di muffa i cinesi producevano pasta ‘fresca’ e tofu. Scoperti dai carabinieri che hanno bloccato l’attività illecita.
A cura di Redazione Napoli
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Terzigno, comune del Vesuviano noto per tante prelibatezze ed eccellenze ma anche per i veleni della discarica di Cava Sari. È lì e non solo che i carabinieri periodicamente effettuano una serie di controlli e verifiche a caccia di illeciti ambientali. Quel che si è parato dinanzi ai militari però stavolta era una cosa mai vista. Un vero e proprio pastificio-caseificio, gestito da una cinese 60enne titolare di una attività di produzione alimentare in via San Felice. Nella parte retrostante dell’attività aveva realizzato un pastificio abusivo. All’interno dell’impianto fantasma i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato circa 2 tonnellate di pasta, 24 sacchi di farina di grano duro e i macchinari per la produzione, il tutto tenuto in pessime condizioni igienico sanitarie.

All'interno del capannone c'era anche un impianto per la produzione di tofu, il formaggio prodotto dal trattamento dei semi di soia e perfino le imbustatrici e le etichettatrici. La donna si è resa responsabile di violazioni penali in materia di igiene e sicurezza sul lavoro. Impiegava 3 lavoratori a nero, due dei quali clandestini. I carabinieri hanno sigillato tutto e chiuso l'attività. Resta ora da capire a chi erano indirizzati quei prodotti, per lo più si trattava di ristoranti della zona, attratti dai prezzi bassissimi di vendita degli alimenti.

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