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Edenlandia, al via il restauro delle arcate all’ingresso

Sono partiti i lavori di restauro delle arcate monumentali di epoca fascista che sovrastano l’ingresso del parco di via Usodimare. Ma, dopo i rinvii degli ultimi mesi, la data di riapertura del sito sembra ancora un miraggio.
A cura di Ida Artiaco
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Ingresso dell'Edenlandia, il parco divertimenti di Napoli
Edenlandia, il parco divertimenti di Napoli.

Hanno preso il via nei giorni scorsi a Fuorigrotta i lavori di restauro delle arcate monumentali dell'Edenlandia, il parco divertimenti di Napoli chiuso ormai dal 2013. Cittadini e curiosi però dovranno ancora attendere, perchè la data dell'inaugurazione, dopo il rinvio dello scorso aprile, resta ancora un mistero. I lavori procedono sotto la supervisione degli ispettori della Soprintendenza regionale per i beni e le attività culturali della Campania, che dovrebbero decidere a breve anche delle sorti del luna park.

Per il momento sono stati avviati gli interventi di messa in sicurezza degli archi monumentali di epoca fascista che si trovano dal lato dell'ingresso su via Usodimare. La misura dovrebbe consentire l'accesso all'interno del parco ai lavoratori e ai rappresentanti della società. Le impalcature avvolgono le strutture in muratura, realizzate nel 1937, ormai quasi completamente distrutte. La famosa "M" che accoglie i visitatori dell'Edenlandia rappresentano l'iniziale di Mussolini: il duce voleva creare un imponente ingresso per la Mostra d'Oltremare che rievocasse il suo nome.

Intanto, continuano le polemiche sul degrado in cui ancora versa uno dei simboli della città, tempio del divertimento e del tempo libero negli Settanta e Ottanta. La storia infinita sulla riapertura del sito sembra infatti lontana dal chiudersi."I lavori vanno a rilento e, addirittura, in alcuni casi si sono fermati del tutto – ha dichiarato Raffaele Marrone, presidente del gruppo locale Giovani Confapi, la Confederazione italiana della piccola e media industria -. L'offerta turistica a Napoli non è solo il babà e la pizza o le perle del Golfo ma è soprattutto diversificazione. È davvero un peccato che la terza città d'Italia stia sciupando un'occasione imprenditoriale e occupazionale di queste proporzioni. Un parco dei divertimenti non è solo un luogo di svago, com'è giusto che sia. È anche un asset importante del pil cittadino attorno a cui ruotano piccole e grandi economie dirette e indirette che non possiamo permetterci il lusso di perdere o di disperdere".

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