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Elezioni 2018, il centrosinistra non riesce a trovare la quadra delle candidature

A Salerno tiene banco il caso Franco Alfieri, l’uomo delle fritture di pesce: la direzione provinciale del Pd ne chiede la candidatura, Roma non è d’accordo.
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Nel centrosinistra campano è iniziato il risiko candidature. Le proiezioni sono impietose: i collegi vincenti dovrebbero essere solo una manciata in tutta la regione, dunque chi vi sarà candidato o dovrà provarle tutte per strappare la vittoria a centrodestra o grillino o sarà inevitabilmente condannato ad una sconfitta già scritta. L'unica certezza è la candidatura in uno dei listini del proporzionale, come capolista, del segretario nazionale ed ex premier Matteo Renzi, ma nessuno sa in quale collegio sarà il numero uno. E' una decisione che sarà presa nelle prossime ore.

Il caso che tiene maggiormente banco è quello dell’uomo delle fritture di pesce, l’ex sindaco di Agropoli Franco Alfieri, collaboratore strettissimo del governatore Vincenzo De Luca. Da Roma hanno fatto già sapere che un uomo così chiacchierato sarebbe meglio non candidarlo, ma negli scorsi giorni la direzione provinciale del Pd ha proposto ufficialmente il suo nome. Alfieri, d'altra parte, ha a sua volta fatto sapere che, in caso di mancata candidatura, si disimpegnerà completamente dalle regioni e, visto che si parla di un vero uomo di potere, questo potrebbe significare il tracollo del Pd in provincia di Salerno. La proposta dovrà passare comunque al vaglio della direzione regionale del partito prima, poi a quello degli organi nazionali. L’unica cosa certa a Salerno è la blindatura della candidatura di Piero De Luca, figlio del governatore, quale capolista del listino proporzionale in città.

Anche in provincia di Napoli ci sono problemi e malumori. Il Pd è debole nel capoluogo ma ancora forte in provincia ed i singoli territori chiedono candidature promosse “dal basso” per i collegi. Il problema è che c’è da garantire gli uscenti, che dovranno essere assegnati ai vari posti disponibili, senza contare il fatto che a Napoli città è già certa la candidatura del primario del Santobono e presidente della Fondazione Polis, Paolo Siani. In lizza ci sono Leonardo Impegno, Massimiliano Manfredi, Assunta Tartaglione, Valeria Valente, Marco Di Lello, ma scalpitano anche dirigenti di lungo corso come Emilio Di Marzo, rappresentante sul territorio di Gianni Pittella, e Francesco Emilio Borrelli, leader dei Verdi in regione, che chiede visibilità in un collegio napoletano per la lista “Insieme”. Dovrebbe essere della partita a Napoli anche Marco Sarracino, portavoce del ministro Andrea Orlando ed ex segretario regionale dei Giovani Democratici.

Passando alle altre province, a Benevento sembra sicura la riconferma dell’ex sottosegretario ai trasporti Umberto Del Basso De Caro, ad Avellino quella di Luigi Famiglietti. Più complessa la situazione a Caserta, dove aspira ad un seggio Stefano Graziano, presidente regionale del partito, che negli scorsi mesi è stato prosciolto dalle accuse di associazione camorristica. Capolista del listino proporzionale potrebbe essere Pina Picierno, che tornerebbe così alla Camera dei Deputati dopo aver svolto metà mandato da europarlamentare. Un percorso simile potrebbe fare un altro europarlamentare, Nicola Caputo, che avrebbe dato la sua disponibilità a correre anche in un collegio non sicuramente vincente, provando a giocarsela sapendo di avere il paracadute, visto che, male che vada, resterebbe a Strasburgo. Aspira ad un posto sicuro anche la deputata uscente Camilla Sgambato.

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