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Elezioni Regionali: Armando, il figlio di Luigi Cesaro, vuole diventare mr 50mila voti

Storia di un figlio d’arte che già da tempo manovra nelle stanze dei bottoni: per accontentarlo, il governatore Stefano Caldoro ha lasciato la Regione Campania per 5 anni senza un assessore alle Politiche giovanili.
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Armando Cesaro
Armando Cesaro

L’obiettivo lo ha già dichiarato apertamente e con grande spavalderia ai suoi supporter più stretti: abbattere la soglia, che sembra fantascientifica, delle cinquantamila preferenze alle regionali per diventare il consigliere più votato della storia della Campania, almeno da quando c’è l’elezione diretta del presidente. Armando Cesaro, figlio del ben più noto Luigi Cesaro, alias Giggino ‘a purpetta, già deputato e presidente della Provincia di Napoli eletto con percentuali schiaccianti, noto in tutto il Paese soprattutto per la sua incapacità di esprimersi correttamente in lingua italiana, ha tutte le carte per raggiungere l’incredibile risultato che si è prefisso, primeggiando nella lista di Forza Italia che sostiene Stefano Caldoro.

Il padre di Armando, Giggino, è il più grande sostenitore di Stefano Caldoro, il quale, si dice, non muove passo se prima non lo ha concordato con Cesaro, che continua ad essere, in Campania, l’unica forza capace da sola di spostare decine di migliaia di voti dopo il tramonto dell’astro di Nicola Cosentino, di cui fino ad un paio di anni fa Cesaro era strettissimo. Caldoro, dunque, non può prescindere da Cesaro se vuole essere riconfermato governatore. Il prezzo da pagare è una presenza forte di Armando in una eventuale nuova amministrazione di centrodestra in Regione. In realtà, Giggino aveva già prefigurato un ruolo per il figlio cinque anni fa: assessore alle politiche giovanili. Caldoro, però, si impuntò: troppo chiacchierato il padre, per dare un incarico di così grande importanza al figlio. Così, tagliò la testa al toro e per cinque anni la Regione non ha avuto un assessore con quella delega, rimasta sempre in capo a Caldoro in modo che Armando potesse gestirla in maniera non ufficiale. Cosa che è puntualmente accaduta.

Proprio come accadeva quando Armando era poco più di un ragazzino, ma aveva libero accesso alle stanze dei bottoni della Provincia di Napoli, di cui il padre era il presidente quasi sempre assente, dovendo dividersi anche con Montecitorio. Si dice che fosse Armando a tenere le redini di tutta una serie di questioni di primaria importanza che investivano l’ente di piazza Matteotti e che fosse lui a trattare e programmare con assessori e dirigenti in vece del padre. D’altronde, lo scrive lo stesso Armando sul suo sito, preparato in vista delle regionali: “Ho 33 anni e sin da piccolo ho coltivato la passione della politica.”

Cesaro junior ha bruciato tutte le tappe della sua carriera politica. Attualmente, ad esempio, è vice coordinatore nazionale vicario di Forza Italia Giovani. Come primo atto del suo mandato azzerò i vertici del movimento giovanile in Campania per piazzare dei suoi fedelissimi. Armando, però, viene da una lunga storia di vittorie nel movimento universitario campano, dove, negli scorsi anni è riuscito a strappare centinaia di voti alla potentissima Confederazione degli Studenti, eleggendo, praticamente da solo, anche un proprio esponente nel Consiglio Nazionale Studenti Universitari. “Questo importantissimo traguardo – ricorda Armando nella sua biografia ufficiale – mi ha permesso di diventare responsabile del Sud Italia di Studenti per la libertà”, movimento di cui è stato successivamente nominato presidente nazionale. “Tra una vittoria e l’altra  – racconta trionfalmente – mi sono laureato in scienze giuridiche” prendendosi anche il merito “di aver contribuito a fare della Campania la Regione più azzurra d’Italia”. Ora ha davanti a sé lo scoglio, molto impervio, delle cinquantamila preferenze nelle sue prime elezioni che contano davvero. In tanti giurano che, con l’aiuto di papà, a’ purpettina vincerà pure questa sfida.

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