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Mentre i candidati si scannano c’è chi si uccide a 25 anni perché senza lavoro

Nella Campania delle elezioni il dramma del lavoro che non c’è è pressoché ignorato. E nemmeno episodi come quello del ragazzo suicida perché senza lavoro scuotono più la politica.
A cura di Redazione Napoli
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A metterli insieme c'è un contrasto che può apparire strumentale. Ma come si fa a non guardare le due notizie in fila? In queste ore mentre gli schieramenti politici se le danno di santa ragione l'uno accusando l'altro di aver imbarcato feccia elettorale per vincere le Regionali di fine maggio, a Pomigliano d'Arco, lì dove un tempo l'Alfa Romeo- Fiat dava lavoro a tanti e oggi a pochi, ‘asciugati' dei diritti che un tempo c'erano e oggi sono spariti, un ragazzo di venticinque anni si è buttato dal settimo piano perché non aveva lavoro. "Non ho lavoro, non ce la faccio più. Devo farla finita" ha scritto in un biglietto ai familiari. Davanti al suicidio bisognerebbe solo star zitti. Ma certe volte la rabbia è così tanta che per non urlarla in maniera sguaiata è meglio lasciarla nero su bianco.

Le Elezioni Regionali in Campania non daranno risposta a chi, come questo ragazzo, è senza lavoro: la platea di aspiranti consiglieri si preoccupa solo di come deve recuperare nel più breve tempo possibile pacchetti di voti. E assicurarsi – questo sì – un lauto stipendio più gettone e pensione, per cinque anni di "lavoro" politico.

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