112.707 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Si uccide a 25 anni lanciandosi dal settimo piano: “Non ho lavoro, non ce la faccio più”

Il giovane si è lanciato dal settimo piano di un edificio in via Roma a Pomigliano d’Arco, popoloso comune operaio nel Napoletano. Nella lettera alla madre le ragioni del gesto disperato: “Non ho lavoro, non ce la faccio più. Devo farla finita”.
A cura di An. Mar.
112.707 CONDIVISIONI
Via Roma, Pomigliano. Foto di Antonio Calabrese
Via Roma, Pomigliano. Foto di Antonio Calabrese

Tragedia nel Napoletano: un giovane disoccupato di venticinque anni si è tolto la vita lanciandosi dal balcone. Il drammatico episodio è avvenuto a Pomigliano d'Arco, nelle prime ore del pomeriggio, in uno stabile ubicato a pochi passi dalla fermata della ferrovia Circumvesuviana. Il ragazzo si è lanciato dal balcone del settimo piano di un edificio della centrale via Roma. Sul posto sono intervenute le forze dell'ordine, che hanno provveduto ad eseguire i primi rilievi del caso e ad allontanare la folla che si era raccolta dopo il terribile episodio.

Sul posto anche l'ambulanza del 118, anche se i medici non hanno potuto far altro che constatare il decesso del giovane. Gennaro Faraco – questo il nome della vittima – era attualmente disoccupato. Una lettera di addio indirizzata dal giovane a sua madre, rivela che sarebbe proprio questa condizione ad averlo indotto a togliersi la vita. "Non ho lavoro, non ce la faccio più. Devo farla finita" si legge nel biglietto lasciato dal venticinquenne. A quanto si apprende, il 25enne avrebbe dovuto provvedere a parte del sostentamento della madre, cinquantenne casalinga. La frustrazione alla base dell'impossibilità di un impiego capace di arginare le preoccupazioni economiche è stata troppo forte. Di qui, il disperato gesto.

112.707 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views