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Elezioni Regionali, Vincenzo De Luca pesca candidati dalla destra

Dopo le polemiche delle ultime settimane saranno regolarmente candidati nella coalizione che sostiene l’ex sindaco di Salerno Carlo Aveta, Tommaso Barbato, Paola Raia, Annarita Vessella Pisacane.
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Vincenzo De Luca per settimane ha mantenuto un silenzio tombale mentre nel centrosinistra infuriava la polemica contro “i cosentiniani” ed i “transfughi della destra”, pronti a salire sul carro dell’ex sindaco di Salerno candidandosi con lui imminenti elezioni regionali. Tanto rumore per nulla: buona parte di quelli contro quali dirigenti nazionali e regionali dei partiti che appoggiano De Luca si sono stracciati le vesti, saranno regolarmente nelle liste. D’altronde l’obiettivo è sconfiggere Stefano Caldoro e De Luca, per farlo, farebbe accordi anche con il diavolo.

Nelle scorse ore, ad esempio, Carlo Aveta, già consigliere regionale della Destra di Francesco Storace, che si dichiara senza problemi “fascista” ed ogni anno va in pellegrinaggio sulla tomba di Benito Mussolini a Predappio, ha firmato la sua candidatura con la lista “Campania in rete”, promossa dall’ex parlamentare dell’Udc Arturo Iannaccone. Stessa cosa ha fatto Tommaso Barbato, ex senatore dell’Udeur, che da anni veleggia tra centrodestra e centrosinistra e stavolta si è accasato in “Campania Libera”.

Dovrebbe essere della partita in una delle liste di De Luca, ma non si capisce ancora in quale, l’ex sindaco di Melito per il centrodestra, Antonio Amente, la cui nipote, la consigliera uscente Mafalda Amente, appoggerà Caldoro. In Scelta Civica, e non in Centro Democratico come era sembrato in un primo momento, dovrebbe transitare Annalisa Vessella, moglie del deputato Michele Pisacane, che si è fatta cinque anni da consigliere regionale di centrodestra e solo ora è pronta a passare nel centrosinistra. Proprio come Paola Raia, oggi esponente del gruppo di dissidenti di Forza Italia denominato Forza Campania: anche per lei ci dovrebbe essere posto, salvo sorprese dell’ultima ora, con Campania in Rete, dopo che è stata giudicata inopportuna una sua candidatura in Campania Libera, lista composta direttamente dai collaboratori di De Luca. Il suo caso, infatti, viene considerato molto diverso da quello di Aveta, il quale non vota da ormai tre anni gli atti della maggioranza che sostiene l’attuale governatore Stefano Caldoro. Lo stesso Aveta chiarisce che, tanto, tra centrodestra e centrosinistra non c’è più alcuna differenza: “i flussi elettorali degli ultimi sei anni – chiarisce – dimostrano che il popolo sceglie coloro che danno maggiori garanzie di governabilità e rinnovamento, gli steccati ideologici sono stati abbattuti, restano nella mente di chi non ha il pudore di ammettere che la propria parte politica ha fallito e che nell'interesse della collettività si deve voltare pagina.”

Il tutto con buona pace dei “big” del centrosinistra che hanno lanciato strali contro l’ingresso ei di uomini e donne dichiaratamente di centrodestra nelle liste del centrosinistra. Dal braccio destro di Renzi, Lorenzo Guerini, al presidente del partito Matteo Orfini, dal deputato Gennaro Migliore alla segretaria regionale Pd Assunta Tartaglione, all’ex governatore Antonio Bassolino fino all’ex sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino. In particolare, la Tartaglione aveva escluso che nelle “liste civiche di programma possano essere inclusi trasformisti di sorta, che sperano di potersi riciclare”. Probabilmente sperava di essere ascoltata da De Luca, il quale, invece, aveva tutta l’intenzione di fare orecchie da mercante, come dimostrano le cronache delle ultime ore.

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