"Sulle elezioni regionali il governo ha avuto un atteggiamento irresponsabile. La proposta delle Regioni che vogliono votare e' per l'ultima settimana di luglio perché il governo dice anche che a settembre si torna a scuola, si aprono le classi, poi si richiudono per il voto". Così il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. "La data delle elezioni la fissano le Regioni, ma il governo ha escluso che si voti prima di settembre. Nel frattempo hanno aperto palestre, piscine, centri commerciali,ridicolo quindi impedire di votare a fine luglio".
De Luca sa bene che le elezioni non si terranno mai fra due mesi. Però ci tiene a mantenere alto il livello dello scontro col governo e soprattutto a dar spallate ai due soggetti politici che lo preoccupano maggiormente: la Lega di Matteo Salvini e il Movimento 5 Stelle, governo a Roma col Partito Democratico ma opposizione in Consiglio regionale campano. I sondaggi politici elettorali sulla Campania danno il politico salernitano in netto vantaggio grazie all'enorme popolarità generata dal caso Covid: l'emergenza ha rimesso De Luca tra i protagonisti della politica nazionale, un po' uomo d'azione, un po' decisionista, un po' anche macchietta con i suoi epiteti , i suoi strali e le sue iperboli.
Dunque l'importante è tenere il fuoco alto sotto il pentolone della polemica. Don Vincenzo lo sa e non manca di alimentarlo, ogni venerdì, con una diretta social monstre di un'ora circa, durante la quale dice tutto e il contrario di tutto, ringrazia gente come in una televendita e offre soluzioni a tutti: dalla politica nazionale al quadro europeo. Tutto passa per Palazzo Santa Lucia, Campania caput mundi. È ovvio quindi che egli voglia cavalcare l'onda finché è possibile. De Luca è al picco di popolarità. Più tempo passa e più alto è il rischio di scollinare e incappare nella parabola discendente del post emergenza Covid con tutto quello che solitamente consegue una emergenza: polemiche, proteste, indagini.