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Elezioni regionali in Campania, Dda indaga su condizionamenti dei Casalesi nel Casertano

La Dda ha avviato un’indagine per stabilire per fare luce su eventuali pressioni del gruppo camorristico egemone nel Casertano per l’elezioni dei candidati. Sotto la lente di ingrandimento dei pm l’area della provincia di Caserta.
A cura di An. Mar.
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All'indomani della tornata elettorale per le elezioni regionali in Campania e per le comunali la Direzione Distrettuale antimafia apre un inchiesta per fare luce su possibili pressioni dei clan locali per l'elezione di alcuni candidati. Sotto la lente di ingrandimento dei pm ci sono i rapporti tra politici e imprenditori in odore di camorra nell'area di Caserta, feudo del clan dei Casalesi.

Proprio del gruppo camorristico egemone nell'hinterland si è tornati a parlare solo qualche giorni fa, dopo la notizia della condanna a dieci anni dell'ex consigliere regionale Enrico Fabozzi, ex sindaco di Villa Literno, per i reati di  concorso esterno nel clan dei casalesi, riciclaggio, turbativa d'asta e, appunto, voto di scambio. È stato proprio l'ex boss dei Casalesi, ora collaboratore di giustizia, Antonio Iovine, a rivelare il ruolo avuto dall'ex consigliere nell'assegnazioni di alcuni appalti a imprese legate al clan, in cambio di sostegno elettorale. Comincia così un'indagine esplorativa che conta soprattuto sul contributo dei collaboratori di giustizia per verificare se il sistema di contiguità tra amministrazione pubblica camorra e imprenditoria locale smantellato dalle ultime operazioni della Dda possa avere ancora ramificazioni nell'attuale assetto del consiglio regionale.

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