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Continua l’emergenza barelle all’ospedale Cardarelli di Napoli: “Non c’è più umanità”

Le telecamere di Fanpage.it hanno seguito il deputato di Mdp, Arturo Scotto, nel corso di un blitz nel reparto di chirurgia d’urgenza del nosocomio partenopeo, dove ci sono ancora pazienti sistemati sulle portantine nei corridoi, senza privacy e con ferite sanguinanti, nonostante le promesse del governatore De Luca. “Bisogna risolvere questa situazione disastrosa”.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine delle riprese di Fanpage.it all'interno dell'ospedale Cardarelli di Napoli.
Immagine delle riprese di Fanpage.it all'interno dell'ospedale Cardarelli di Napoli.

Il governatore Vincenzo De Luca, nonché commissario straordinario alla sanità in Campania, lo aveva promesso poco più di un anno fa: "Mai più pazienti in barella". Eppure ancora oggi all'ospedale Cardarelli di Napoli è facile vedere decine di malati costretti a essere curati in mezzo ai corridoi e senza privacy. È quanto le telecamere nascoste di Fanpage.it hanno testimoniato seguendo il blitz del deputato di Mdp Arturo Scotto nel reparto di chirurgia d'urgenza del nosocomio partenopeo, che per altro è il più grande del Sud Italia. Scene al limite della vergogna: tra lamenti, urla di dolore e perdite di sangue, i degenti, uomini e donne insieme, vengono curati alla buona sulle portantine sistemate ai lati della corsia. "In codice rosso una malata deve stare in barella e morire in barella" si sfoga uno dei parenti presenti. Qui c'è il 50% di pazienti in più rispetto ai posti letto disponibili.

Stessa situazione d'emergenza anche nel reparto di "Osservazione breve", dove ci sono ben 48 ricoverati a fronte di soli 35 posti letto. Gli ambienti sono così stretti che le barelle urtano tra loro. "Siamo davanti ad un'emergenza, qui non c'è umanità – ha commentato il deputato di Mdp alla fine dell'ispezione a sorpresa -. De Luca forse non ha la chiara cognizione di cosa sta accadendo, colleziona incarichi, ora è anche commissario alla sanità. Ma la prima cosa da fare è risolvere questa situazione". Un problema, quello legato alla sanità, che sta diventando insostenibile e disastroso soprattutto nel Sud del Paese. "All'ospedale Niguarda di Milano, che per dimensione e numero di posti letto è simile al Cardarelli, si sono circa mille addetti in più".

I precedenti

Quella del Cardarelli è una emergenza tutt'altro che nuova. Soltanto il mese scorso, la spinosa questione delle barelle si era presentata in seguito a una segnalazione dei sindacati Cgil Campania, Fp Cgil Campania e Fp Cgil Medici, secondo i quali sarebbero state più di cento le portantine disseminate nei corridoi di almeno tre reparti del nosocomio napoletano, dove per altro si è scoperto, sempre qualche mese fa, che per mancanza di inservienti i pazienti erano costretti a rifarsi da soli i letti. "Nessun passo avanti – si poteva leggere nella nota congiunta – viene fatto in direzione di una vera programmazione basata sui fabbisogni dei cittadini. Siamo quindi di fronte ad una situazione insostenibile, non più governata, caratterizzata dalla mancanza assoluta di un punto di responsabilità decisionale, che rischia a breve la paralisi totale".

All'inizio dell'anno, accanto a questo scandalo, era scoppiato anche quello del collasso dei reparti di Rianimazione e Terapia Intensiva, dove il personale medico è stato costretto a sistemare alcuni pazienti nelle sale operatorie, interrompendo tutti gli interventi chirurgici previsti, perché i posti letto disponibili erano già tutti occupati. Sempre a gennaio 2017 Fanpage.it aveva già documentato l'insostenibile situazione barelle, dopo che a giugno 2016 il governatore De Luca aveva promesso di impegnarsi a tutelare malati e personale medico.

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