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Emergenza rifiuti Campania, l’Europa condanna l’Italia a pagare 20 milioni di euro

Lo ha stabilito la Corte di giustizia europea del Lussemburgo. La sanzione è scattata per il mancato adeguamento alle regole dell’unione Europea del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti in Campania.
A cura di Angela Marino
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Venti milioni di euro di multa per L'Italia. A causa dell'inesatta applicazione della direttiva "rifiuti" in Campania, l'Italia è condannata a pagare una somma forfettaria di 20 milioni ed una penalità di 120mila euro per ciascun giorno di ritardo. Come annunciato –  ribadito anche dal Movimento Cinque Stelle, che lo scorso maggio aveva diffuso l'elenco delle 200 discariche "abusive" in Italia (delle quali 48 in Campania) – per il nostro Paese è scattata la sanzione. A determinare la condanna dell'Italia il mancato rispetto della sentenza del marzo 2010 che prendeva atto di come, per la regione Campania, l‘Italia non avesse adottato,"tutte le misure necessarie per assicurare che i rifiuti fossero recuperati o smaltiti senza pericolo".

Risale proprio al biennio  il 2010 e il 2011 l'emergenza rifiuti per la quale – ricorda la sentenza odierna –  sono stati "segnalati problemi di raccolta dei rifiuti in Campania", che si sono conclusero con "l'accumulo per diversi giorni di tonnellate di rifiuti nelle strade di Napoli e di altre città della Campania". Inoltre, nello stesso periodo, nella regione "si accumulò una grande quantità di rifiuti storici (sei milioni di tonnellate delle cosiddette "ecoballe", stipate ore in diversi siti del Napoletano), che deve ancora essere smaltita, il che richiederà, verosimilmente – sottolinea la sentenza – un periodo di circa quindici anni". Secondo la Commissione, infine, "alla scadenza del termine impartito per l'esecuzione della sentenza (15 gennaio 2012), le capacità mancanti di trattamento dei rifiuti per categoria di impianti ammontavano a 1,8 tonnellate per le discariche, a 1,1  tonnellate per gli impianti di termovalorizzazione e a 382.500 tonnellate per gli impianti di trattamento dei rifiuti organici".

Ad aggravare la posizione italiana la reiterazione delle infrazioni. La Corte, infatti, ha tenuto conto, ai fini al calcolo della sanzione, del fatto che "un inadempimento dell'Italia in materia di rifiuti è stato constatato in più di 20 cause portate dinanzi alla Corte". Per la Corte "una simile reiterazione di condotte costituenti infrazione da parte di uno Stato membro in un settore specifico dell'azione dell'Unione può richiedere l'adozione di una misura dissuasiva, come la condanna al pagamento di una somma forfettaria". Tuttavia, sebbene fosse stata calcolata in 53 milioni, i giudici della Corte Europea –  come riporta l'agenzia di stampa Dire –  hanno applicato una riduzione di 33 milioni portando la cifra a 20 milioni. La penalità giornaliera (120mila euro) è invece suddivisa in tre parti, ciascuna di un importo giornaliero da 4omila euro, calcolate per categoria di impianti (discariche, termovalorizzatori e impianti di trattamento dei rifiuti organici).

Il ministro Galletti a De Luca: "Disponibilità a collaborare"

"Io non voglio scaricare le responsabilità, do la massima disponibilità al nuovo governatore De Luca alla collaborazione. Il mio ministero e' disponibile ad aiutarlo alla soluzione di questo problema, ma e' arrivato il momento che la Campania decida, che attui un piano che ha presentato qualche anno fa gia' all'attenzione dell'Unione Europea. Quel piano va concretizzato". Così il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti a proposito della sanzione comminata all'Italia. "Aggiungo un'altra cosa – ha specificato il ministro-. Abbiamo introdotto un'altra norma a gennaio di quest'anno, che le sanzioni che riguardano le Regioni saranno pagate dalle Regioni stesse. Questo lo ritengo un principio equo". Quella campana, ha proseguito "è una vicenda incredibile. L'emergenza rifiuti in Campania inizia 15 anni fa. Al Governo e al mio ministero spetta di dettare le regole. Noi in questo anno abbiamo anche migliorato le regole, abbiamo introdotto delle nuove norme che semplificano nel campo dei rifiuti l'attività delle Regioni e dei Comuni". Galletti ha voluto evidenziare come il caso campano non sia un esempio rappresentativo per tutto il Paese. Anzi, "le regole introdotte funzionano, perché abbiamo Regioni che competono a livello europeo. E abbiamo Regioni che invece non riescono a risolvere questa tipologia di problemi".

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