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Cantante ucciso per errore dalla camorra, ergastolo a mandante e killer di Salvatore Barbaro

La Corte di Assise d’Appello di Napoli ha confermato l’ergastolo per il mandante e per gli assassini di Salvatore Barbaro, cantante neomelodico ucciso per errore dalla camorra il 13 novembre del 2009, a Ercolano, nella provincia di Napoli, scambiato per un rivale degli assassini perché guidava un auto identica.
A cura di Valerio Papadia
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Tre ergastoli per l'omicidio di Salvatore Barbaro, cantante neomelodico ucciso per errore dalla camorra ormai quasi 10 anni fa a Ercolano, nella provincia di Napoli. La Corte di Assise d'Appello di Napoli ha confermato la condanna al carcere a vita per il boss Natale Dantese, considerato il mandante dell'omicidio, e per Pasquale Spronello e Antonio Sannino, considerati invece i complici del killer, Vincenzo Spagnuolo, condannato invece a 30 anni di reclusione con rito abbreviato.

L'omicidio di Salvatore Barbaro

Il 13 novembre del 2009, quasi 10 anni fa, i sicari intercettano Salvatore Barbaro, 29 anni, che per vivere fa il cantante neomelodico, a Ercolano, nelle vicinanze del famoso Parco Archeologico. Secondo i killer, ritenuti legati al clan Ascione-Papale, il cantante sarebbe un boss del sodalizio camorristico rivale, i Birra-Iacomino. Ma c'è uno scambio di persona: Salvatore, come detto, fa il neomelodico; la sua unica "colpa" è quella di guidare un'auto identica a quella del boss rivale dei killer. I tre gli si avvicinano e gli sparano 11 colpi di pistola, che non gli lasciano scampo.

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