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Esplosione ai Quartieri Spagnoli, sono stazionarie le condizioni dei feriti

Sono stazionarie le condizioni delle tre persone rimaste ferite ieri nell’esplosione di una palazzina ai Quartieri Spagnoli, nel cuore di Napoli. Si tratta dei due figli della vittima, Rita Recchione, 65 anni, tra cui il figlio 34enne, che sarebbe il responsabile dell’esplosione e di un ragazzino di 14 anni, rimasto ferito da schegge e calcinacci.
A cura di Valerio Papadia
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Esplosione con vittime ai Quartieri Spagnoli / foto FANPAGE.it
Esplosione con vittime ai Quartieri Spagnoli / foto FANPAGE.it

Sono stazionarie le condizioni dei tre feriti nell'esplosione di una palazzina in via Don Minzoni, ai Quartieri Spagnoli, nel cuore di Napoli, avvenuta ieri, lunedì 17 settembre, nella quale è purtroppo deceduta una donna, Rita Recchione, 65 anni. I feriti, le cui condizioni di salute rimangono serie, senza sostanziali novità, sono i due figli della vittima, tra cui un uomo di 34 anni, con disabilità psichiche, ritenuto il responsabile dell'esplosione e sua sorella, anche lei con disabilità, una donna di 37 anni. Nell'esplosione è rimasto ferito anche un ragazzino di 14 anni che si trovava all'esterno dell'edifico, colpito da schegge e calcinacci: le sue condizioni, per fortuna, non sono preoccupanti; dovrebbe essere dimesso il prima possibile.

Fa esplodere la casa per evitare lo sfratto

Come detto, sarebbe stato proprio il figlio della vittima, l'uomo di 34 anni, a far saltare in aria lo stabile. L'uomo, più volte infatti, aveva minacciato gesti inconsulti a causa dello sfratto imminente al quale erano soggetti lui e la sua famiglia. Ieri, dopo che l'ufficiale giudiziario gli ha notificato l'ingiunzione – lo sfratto era però stato rimandato al prossimo 12 ottobre – il 34enne ha dato prima fuoco ad alcune tende nel soggiorno della casa al sesto piano del palazzo, facendo poi esplodere la sua bomba artigianale, molto probabilmente una bomboletta di gas da campeggio custodita in un secchio cosparso di alcool. L'esplosione poteva provocare una strage, dal momento che nell'edificio vivevano ben 29 persone.

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