Esplosione Quartieri Spagnoli, sfollati attaccano il Comune: “Abbiamo dormito in strada”
C'è un'altro dramma, anche se profondamente differente, nell'esplosione di una palazzina avvenuta ieri in via Don Minzoni ai Quartieri Spagnoli, nel cuore di Napoli, che ha provocato la morte di Rita Recchione, 65 anni: è quello degli sfollati, le 29 persone, appartenenti a 9 nuclei familiari, che vivevano in quello stabile, evacuato in via precauzionale dai vigili del fuoco. Gli sfollati, infatti, riferiscono di aver dormito per strada in attesa di un alloggio. Soltanto i più fortunati hanno trovato rifugio da un parente, mentre ad alcuni è stato proposto un alloggio in un'altra città che si è visto costretto a rifiutare a causa delle precarie condizioni di salute. Quasi tutti, però, sono decisi a fare ritorno nelle loro abitazioni, per ora inagibili in via precauzionale, e allora attaccano duramente Comune di Napoli, nella speranza che l'amministrazione trovi una soluzione in tempi rapidi.
Intanto, le condizioni dei feriti nell'esplosione restano stazionarie: si tratta dei figli della vittima, una donna di 37 anni e un uomo di 34, entrambi con disabilità psichiche. Proprio il 34enne avrebbe causato l'esplosione per impedire che lui, sua madre e sua sorella venissero sfrattati da quell'appartamento: l'uomo, dopo la visita dell'ufficiale giudiziario, ha fatto saltare in aria la casa al sesto piano della palazzina con una bomba artigianale. Nell'esplosione è rimasto ferito, colpito da schegge e calcinacci, anche un ragazzo di 14 anni, ma fortunatamente le sue condizioni di salute non sono gravi.