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Evasione dal carcere di Nisida: fuggiti due giovani detenuti, scatta la caccia all’uomo

Due giovani nordafricani sono evasi dal carcere di Nisida in circostanze che restano da chiarire; potrebbero avere approfittato dei lavori in corso nella struttura di Bagnoli per allontanarsi. Sono state diramate le note di ricerca. In queste ore è in corso una verifica da parte degli ispettori ministeriali inviati da Roma.
A cura di Nico Falco
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Due detenuti sono evasi dal carcere di Nisida in circostanze che non sono state ancora chiarite. È successo nella notte tra domenica e lunedì, la scoperta del personale della struttura carceraria napoletana al momento della conta dopo il rientro. In queste ore è in corso una verifica, nel carcere stanno arrivando gli ispettori ministeriali da Roma per ricostruire le circostanze che hanno portato alla fuga. Si tratta di due giovani nordafricani; non si esclude che possano aver approfittato dei lavori di ristrutturazione che sono in corso nel carcere, riuscendo ad allontanarsi sfruttando la confusione e un momento di distrazione dei sorveglianti.

Sono state diramate le note di ricerca alle forze dell'ordine, posti di controllo sono stati istituiti lungo le strade che collegano Bagnoli agli altri quartieri napoletani e nelle stazioni dei mezzi pubblici e in quelle delle ferrovie. È allarme anche fra i sindacati di polizia penitenziaria che lamentano le scarse condizioni di sicurezza degli istituti, frutto di un mancato riammodernamento e al tempo stesso della carenza cronica di personale. In tutt'Italia negli ultimi mesi sono stati registrati numerosi episodi di evasione da istituti e da mancati rientri.

Il segretario generale del Sappe, Donato Capece, commenta l'episodio parlando di "evasione prevedibile". "Il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più – dice – abbiamo registrato un numero di evasioni incredibili, da istituti e da mancati rientri, in pochissime settimane. Quel che denuncia il Sappe da tempo si sta clamorosamente verificando ogni giorno: ossia che la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, dall'aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, dalla mancanza di personale, dal mancato finanziamento per i servizi anti intrusione e anti scavalcamento". "È già in atto una ispezione dipartimentale per ricostruire il grave evento – aggiunge Emilio Fattorello, responsabile regionale della stessa sigla sindacale – ora è importante assicurare al più presto alla giustizia i due fuggitivi, ma è evidente che una riflessione seria deve essere fatta sul sistema generale della giustizia minorile ".

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