Fase 2 Napoli: locali aperti di sera, in alcune zone il piano anti assembramenti è fallito
Baretti aperti ieri sera per la prima volta dopo due mesi di blocco per il Covid19. E torna la gente in strada fino a notte fonda. Anche se i locali della movida hanno dovuto chiudere i battenti alle 23, molte persone sono rimaste fuori in strada fino a tardi. Nonostante i tantissimi controlli da parte delle forze dell'ordine e della Polizia Municipale, soprattutto nella zona di Chiaia, che è rimasta abbastanza tranquilla, il piano anti-assembramenti in molte zone della città è saltato, con tanta gente in strada, dal centro storico ai muretti del belvedere di via Aniello Falcone. Critici gli habitué della movida, che hanno lamentato inutili restrizioni e provvedimenti, come quello di costringere i bar a chiudere alle 23: "Se devono chiudere alle 23, tanto vale che non aprano proprio. Napoli è abituata a scendere alle 23".
I comitati: "Troppa gente in strada, scriviamo al Prefetto"
Negli scorsi giorni il presidente del Consiglio Giuseppe Conte era intervenuto lanciando un appello ai cittadini a non vanificare gli sforzi fatti, con assembramenti in strada: "La movida e i party possono aspettare", aveva detto il premier. All'appello, ieri, si erano aggiunti anche i presidenti delle Camere di Commercio delle cinque province campane. “Al centro storico – dichiara l'avvocato Gennaro Esposito, presidente del comitato Vivibilità Cittadina – moltissime persone in strada, poche mascherine, tutti con drink in mano”. In alcuni vicoletti i residenti hanno lamentato chiasso e schiamazzi di notte, con i ragazzi che tiravano pallonate nelle saracinesche dei negozi chiusi. “In via Aniello Falcone – aggiunge – dopo le 23, tante persone sul muretto di fronte ai bar”. Anche qui chiacchierate fino a notte, con le persone in casa che lamentavano di non riuscire a dormire. Tante le segnalazioni in tutta la città sugli assembramenti notturni nella prima notte di movida ufficiale, dopo il blocco del Coronavirus. “Oggi – conclude Esposito – scriveremo una nota a Prefetto, Questore, capo della Polizia Municipale e task force regionale, chiedendo presidi fissi nelle strade e piazze che già sappiamo saranno affollate”.
A Chiaia tanti controlli, gente in strada senza mascherina
A chiaia tanti controlli per la riapertura dei baretti. “È andata meglio del previsto – racconta a Fanpage.it Luca Mazzarella, titolare di diversi locali a Chiaia – L'affluenza è stata nettamente inferiore a quello che si aspettavano tutti. Abbiamo lavorato rispettando le regole, anche i clienti sono stati bravi, hanno tenuto le giuste distanze e la mascherina. C'era grande entusiasmo per la riapertura e anche il timore che qualche controllo potesse arrivare nel momento in cui uno magari non è attento a guardare che la gente sia distanziata e si possa rischiare qualche multa”.
Ci sono stati assembramenti?
“È inevitabile – risponde Luca Mazzarella – l'importante è che i controlli li faccia chi di dovere. Noi gestori possiamo preoccuparci di tenere il tavolino a un metro e di tenere le giuste distanze. Ci sono stati i giusti controlli e devo dire la verità sono stati anche comprensivi nel valutare la situazione, anche perché non c'era niente di grave da dover controllare. È normale magari che un giovane di 18 anni abbia meno possibilità di capire la situazione e bisogna spiegare i rischi anche per la tutela dei ristoratori. Noi ci teniamo a rispettare le regole".