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Covid 19

De Luca, no all’accordo col Governo. La Campania (per ora) non riapre niente il 3 giugno

Vincenzo De Luca, presidente della Campania, non è d’accordo col piano del governo per riaprire le attività a giugno, step ulteriore della Fase 2 Covid. “Dal 3 giugno ho sentito, anche ieri sera dal premier, liberi tutti. Io ragionerò il 2 giugno per capire a che punto è il contagio. Che significa liberi tutti se abbiamo ancora curve epidemiologiche alte in alcune parti dell’Italia?”. L’Ente ha già bloccato ristoranti e bar che alzeranno le saracinesche giovedì 21 e non lunedì 18. Ora si teme che possano arrivare ordinanze più restrittive per paura di una ripresa dei contagi.
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"Dal 3 giugno ho sentito, anche ieri sera dal premier, liberi tutti. Io ragionerò il 2 giugno per capire a che punto è il contagio, ma che significa liberi tutti se abbiamo ancora curve epidemiologiche alte in alcune parti dell'Italia". Lo dice il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a ‘Mezz'ora in più', su Rai3, parlando dell'accordo sottoscritto dalla Conferenza delle Regioni con lo Stato centrale nella notte, sulla fase 2. La Campania dunque , come molte altre regioni non ha accettato sic et simpliciter l'intesa con il governo.

Il presidente della Regione Campania spiega di non aver siglato niente, pur avendo l'ente locale non potere di veto ma esclusivamente propositivo: ai sensi del Titolo V della Costituzione la Regione per motivi di ordine sanitario può però rendere più restrittive le norme governative. Ma il tono di De Luca in tv è diverso: "La regione Campania non ha firmato l'intesa con il governo. Perché su alcune norme di sicurezza generale credo debba pronunciasi il ministero della Salute e non possibile che il governo e il ministro scarichino opportunisticamente sulle regioni".

Chiariamo lo stato della situazione: la Regione Campania già venerdì aveva annunciato di voler posticipare di alcuni giorni (anziché il lunedì 18, giovedì 21) la riapertura delle attività di ristorazione che devono ancora adeguarsi alle norme  anti-contagio (barriere parafiato, distanze sociali di 1 metro fra tavoli, sanificazioni, mascherine per i dipendenti, gel igienizzante e così via). Resta invece il via libera ad apertura di parrucchieri, barbieri, estetiste e negozi di abbigliamento . "Abbiamo deciso di avere una interlocuzione con le categorie economiche per prepararli alla sanificazione a procurarsi pannelli di divisione per agevolare l'apertura di piccoli ristoranti" conferma il politico salernitano.

De Luca oggi in tv dunque a cosa riferisce? Ai contenuti della conferenza stampa di sabato sera del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte con l'annuncio del nuovo Dpcm. Un annuncio che ha sconquassato il rapporto,  già fragile, con la conferenza Stato-Regioni. Stefano Bonaccini, Presidente della Conferenza delle Regioni aveva annunciato nottetempo il no alla road map del governo. Per la Campania alla riunione ha preso parte il vicepresidente con delega all'Ambiente, Fulvio Bonavitacola.

"Siamo a domenica pomeriggio e non è pronto niente  – ha ribadito De Luca in tv – . Noi abbiamo dato una mano con il nostro piano socio-economico un pacchetto di aiuti di 1 miliardo di euro e l'abbiamo fatto 3 settimane fa. Stiamo preparando una campagna di promozione turistica, sfrutteremo anche il fatto che non abbiamo una regione rovinata dalla pandemia".

La strategia della Campania sul Covid-19

Per ora la Regione Campania, fortunatamente risulta essere fra quelle che non hanno dovuto far fronte all'emergenza sanitaria connessa all'impennata di contagi da Sars-CoV2, ovvero il Nuovo Coronavirus che da febbraio sta flagellando l'Italia, soprattutto la Lombardia, causando decine di migliaia di morti e malati ospedalizzati in terapie intensive. Ora, con l'attenuarsi della curva epidemiologica (numero di contagiati per popolazione residente giorno per giorno) la Campania ipotizza di poter aprire ‘a pezzi' le attività produttive, evitando che le crisi diventino chiusure di aziende allo stremo. Lo scontro fra De Luca e il governo nazionale è sul timing. Il governo il 3 giugno punta non solo a riaprire le attività ma anche consentire tutti i collegamenti tra regioni e con l'estero. La Campania invece ha chiesto dati aggiornati a fine maggio per poter decidere se riaprire senza obbligo di quarantena e segnalazione all'Asl ai cittadini italiani provenienti da altre regioni. "La Campania è una regione dove non si poteva sbagliare. Nell'area metropolitana di Napoli e sulla fascia costiera abbiamo la maggiore densità abitativa d'Europa, se non fossimo riusciti a tenere il contagio sotto controllo rischiavamo l'ecatombe" ha ribadito il governatore eletto nel 2015 e che si ricandiderà alle prossime elezioni regionali previste in autunno.

La rabbia del governatore campano si riferisce – a quanto apprende Fanpage.it – sia a tempi e modi di aperture ma alla questione mascherine di protezione. De Luca avrebbe giudicato troppo morbida la posizione del governo, espressa ieri da Conte, di obbligare alle mascherine solo in luoghi chiusi e affollati. La Campania proprio di recente ha concluso la distribuzione di 4 milioni di mascherine in tnt, tessuto non tessuto, recapitate a casa e un prima consegna di mascherine di protezione a misura di bambini.

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La falsa copertina di Le Parisien con De Luca

Da stamane sui social circola una falsa copertina del quotidiano francese Le Parisien con la foto di De Luca e il titolo "Il nuovo re d'Italia". Una fake news, una bufala in cui è cascata perfino Lucia Annunziata in diretta su Rai 3 (poi si è corretta).  Le Parisien, primo quotidiano di Parigi e dell'Île-de-France con ben dieci edizioni locali, oggi apre l'edizione domenicale con una notizia sempre legata alla crisi Covid ma incentrata ovviamente sulla Francia, un dibattito promosso dal quotidiano tra il leader della Confédération française démocratique du travail, CFDT, uno dei più grandi sindacati nazionali francesi e il presidente del Medef, Mouvement des Entreprises de France, ovvero il capo degli industriali (un po' come un dibattito italiano fra Landini della Cgil e Boccia di Confindustria). Vero è, invece, l'interesse di molti network stranieri, europei, americani e asiatici, nei confronti del vulcanico presidente della Regione Campania che per le sue colorite esternazioni è stato oggetto anche di un servizio televisivo trasmesso da uno dei principali telegiornali del Giappone.

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