Covid-19 Fase 2, il costruttore Tuccillo: “Edilizia, più spazi in casa e terrazzi per i bimbi”
“L'edilizia dopo il Coronavirus sarà molto diversa. Le prime differenze le vedremo già da subito, con la ripresa della fase 2 che dovrebbe partire il 4 maggio in Campania. Nei cantieri ci saranno aree apposite dedicate per i dispositivi di sicurezza. Tutte le tipologie di operai e tecnici dovranno indossare le mascherine. Ci saranno costi aggiuntivi sugli oneri di sicurezza che ci dovranno essere riconosciuti. Ma anche l'edilizia abitativa sarà diversa. Il virus determinerà un nuovo modo di progettare”.
Non ha dubbi l'imprenditore Francesco Tuccillo, titolare della società edilizia Iterga Costruzioni Generali, ed ex presidente dell'Acen, l'associazione dei costruttori napoletani. “Le case – spiega – dovranno garantire maggiore comfort, possibilmente con un minimo di spazio esterno. In questi giorni abbiamo visto troppi bambini costretti a soffrire perché non hanno un terrazzo. Gli architetti dovranno tenerne conto durante le progettazioni”.
Che impatto ha avuto il Coronavirus sull'edilizia?
“I cantieri edili in Campania sono chiusi da quasi due mesi. In queste settimane solo alcune attività sono andate avanti, quelle indifferibili, come i lavori ferroviari. Noi abbiamo chiuso tutti i nostri cantieri. Non si è fermata solo l'edilizia, ma tutto l'indotto, dal trasporto degli operai, alle mense, L'Ance, l'associazione nazionale dei costruttori edili, si è attivata con i sindacati per trovare soluzioni per la ripartenza. In Campania l'Ance Campania sta lavorando di concerto con la Regione per un protocollo contenente le procedure da adottare per le misure di sicurezza. Dal 4 maggio i cantieri dovrebbero ripartire. Ma occorre anche l'aiuto del Governo, altrimenti il settore rischia di collassare”.
Perché?
“Il settore delle costruzioni dal 2008 ha affrontato la crisi più violenta dal Dopoguerra, con la chiusura di moltissime imprese e il collasso di colossi del settore. Stiamo parlando di un comparto che rappresenta il 22% del Pil italiano e che era già ammalato. Il nuovo Codice degli Appalti approvato ha acuito ancora di più le problematiche, invece di favorire lo snellimento delle procedure burocratiche, e ha bloccato la spesa. La scelta di mandare a gara solo i progetti esecutivi ha determinato un rallentamento dei bandi. Rispetto a un settore ammalato, questa pandemia sarà devastante: molte imprese potrebbero non riaprire più”.
Quali saranno i problemi maggiori?
Ci sarà alla fine dell'emergenza una ridotta produttività dei cantieri, perché bisognerà seguire una serie di procedure, tipo il distanziamento dei lavoratori. Ci saranno costi aggiuntivi, come per gli oneri di sicurezza, i documenti di sicurezza dovranno essere aggiornati alla luce del Coronavirus e contenere una serie di accorgimenti e procedure sull'uso dei dispositivi che non erano previsti. Costi aggiuntivi, inizialmente non previsti, che ci dovranno essere riconosciuti. Chiaramente non se ne può fare carico impresa. Questo riguarda contratti pubblici, ma anche nel privato le procedure saranno simili”.
I tempi per completare le opere pubbliche si allungheranno?
“Questo dipende dai singoli casi. Alcune lavorazioni risentono meno di altre. Per il montaggio del ferro dove i carpentieri lavorano gomito a gomito ci saranno probabilmente tempi più lunghi. Non si può individuare una soluzione univoca. Ma dove si dimostrerà che i ritardi saranno legati alle nuove procedure, il contratto dovrà tenerne conto con una proroga. Tutto dovrà essere calcolato per evitare che ci sia qualcuno che ne approfitti”.
Servirà una norma nazionale per regolare il settore dopo il Coronavirus?
“L'Ance sta interloquendo col Governo su questo punto. È necessario in questo momento dare impulso al settore con misure straordinarie. Occorre un Piano Marshall per l'edilizia. Sarà il punto di partenza per garantire la ripresa”.
Come imprenditore edile cosa chiede al Governo?
“Una burocrazia più snella. Tempi più rapidi per incassare i corrispettivi e consentire liquidità alle imprese, dimezzamento dei termini per l'aggiudicazione delle gare d'appalto, deroghe per i nulla osta, le autorizzazioni, le conferenze dei servizi e commissariamenti per risolvere procedure, sbloccare la spesa comunitaria e nazionale”.
Come vede il futuro dei lavoratori edili?
“Ci saranno novità a cui dovremo abituarci tutti. Operai con mascherine, guanti, strumenti per misurare la temperatura, prodotti igienizzanti, tute. Ci stiamo organizzando per distribuire i Dpi ai lavoratori. Avremo accorgimenti per il rispetto delle distanze di sicurezza. Tutte le imprese di costruzione adotteranno queste misure. Per noi è una condizione importante, perché bisogna riaprire i cantieri e assicurare a tutti i lavoratori di lavorare in sicurezza”.