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Fase 2 all’Università Federico II di Napoli, le date di riapertura: parla il rettore De Vivo

Il rettore della Federico II, Arturo De Vivo, a Fanpage.it: “Da maggio, con la fase 2, potranno tornare a frequentare tesisti e dottorandi. A tutti saranno distribuiti i dispositivi di protezione individuale. Ma le lezioni continueranno a distanza fino a fine semestre, e con formule miste fino al prossimo anno accademico. A breve nuove regole per le prove scritte a distanza. Per gli Erasmus si valuterà caso per caso e Paese per Paese”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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“Da maggio le porte dell'Università Federico II riapriranno per tesisti e dottorandi. A tutti, sia docenti che studenti, saranno distribuiti i dispositivi di protezione individuale. Ma le lezioni continueranno a tenersi a distanza fino a fine semestre e con formule miste di alternanza in aula fino al prossimo anno accademico. Emaneremo a breve delle disposizioni che chiariranno come si svolgeranno le prove scritte a distanza. Prevediamo una ripresa graduale anche per la fase 2, con una maggiore apertura, si spera, tra fine giugno e luglio, e la possibilità di tenere alcune sedute di laurea in presenza. Per gli studenti Erasmus si valuterà caso per caso e Paese per Paese”.

È chiaro Arturo De Vivo, Rettore della Federico II di Napoli. Il piano per la riapertura parziale dell'ateneo fredericiano nella cosiddetta Fase 2, dal 4 maggio prossimo, comincia a prendere forma. Si prevede, quindi, una ripresa a step, con una fase 2 divisa anche in più sottofasi. Molti dipenderà dall'andamento della pandemia. Negli scorsi giorni, il ministro dell'Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, ha inviato alla Conferenza dei Rettori (Crui), al Consiglio Universitario Nazionale (Cun) e al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (Cnsu), un documento con le indicazioni per la ripresa. La risposta degli atenei con le rispettive osservazioni sarà discussa il 23 aprile e la prossima settimana arriverà il documento definitivo. La Federico II ne darà comunicazione tramite un avviso pubblico.

Professore De Vivo, quando partirà la fase 2 per l'Università Federico II?

“La fase 2 durerà dal 4 maggio al 31 luglio è un tempo molto lungo e potrebbe essere diviso in più fasi: una prima fase fino a fine giugno, quando, sostanzialmente, termineranno i corsi. Ed una seconda fase tra fine giugno e luglio”.

Quali saranno le maggiori novità a maggio?

“Stiamo lavorando per consentire ad alcune categorie di studenti, quelli che hanno scadenze immediate, come i tesisti per le lauree e i dottorati, di poter tornare a frequentare laboratori e biblioteche. Gli accessi saranno regolati tramite sistemi di appuntamento. A tutti coloro che frequenteranno i locali dell'Università saranno distribuiti i Dpi di protezione”.

Come funzioneranno le lezioni?

“La didattica a distanza proseguirà fino al termine dei corsi del semestre. Nella maggior parte dei casi, le lezioni a distanza sono partite il 16 marzo scorso. Alcuni corsi avevano anticipato l'avvio al 9 marzo. In questo periodo la sperimentazione ha dato ottimi risultati, nella sessione di Laurea del 16 marzo abbiamo avuto 1.493 laureati a distanza. Mentre sono stati sostenuti, sempre con questa modalità, 15.725 esami. Inoltre, abbiamo esteso fino a 30 aprile il recupero delle sedute della sessione straordinaria, in particolare quella saltata a marzo”.

Come si svolgeranno le prove scritte per gli esami che le prevedono?

“Su questo punto è al lavoro una specifica commissione. In questo periodo abbiamo sperimentato prove scritte a distanza, con gruppi di 10-20 studenti. Il monitoraggio è avvenuto tramite un sistema di condivisione video. La commissione disciplinerà meglio questa modalità. Saranno emanate delle disposizioni. Laddove l'esame prevede diverse forme di accertamento, non esclusivamente quella scritta, si opterà per la sostituzione con l'orale. La commissione chiarirà quindi dove è possibile farlo e dove no. La prova scritta resterà invece, sempre in modalità a distanza, per quegli esami, per i quali è necessaria, come le prove di matematica o le versioni di latino e greco”.

Si potrà tornare a sostenere la seduta di laurea all'Università assieme ai propri colleghi?

“Non è escluso che tra fine giugno e luglio si possano fare sedute di laurea in presenza, a piccoli gruppi. Ma su questo stiamo ancora riflettendo. La raccomandazione resta quella di evitare grandi spostamenti di persone”.

Quali sono le novità per gli studenti Erasmus?

“Abbiamo presentato un documento la scorsa settimana, nel quale si è deciso di rispettare la volontà degli studenti che stanno già facendo corsi di Erasmus all'estero. Alcuni hanno preferito, infatti, completare i propri studi e non rientrare. Noi offriremo varie possibilità, con accordi con le altre Università: si potrà quindi continuare l'esperienza in presenza, dove possibile, oppure partecipare a corsi a distanza. Si valuterà caso per caso e Paese per Paese”.

Con la fase 2 riapriranno anche gli sportelli delle attività amministrative, come le segreterie studenti?

“Proseguiremo con lo smart working, che sta dando ottimi risultati, che potranno continuare anche in futuro, su base volontaria”.

Cosa ci aspetta, invece, per il prossimo anno accademico 2020-2021?

“La ripresa sarà graduale e mista. Le lezioni proseguiranno in parte a distanza e in parte in presenza. La tendenza è di consentire la ripresa della frequentazione in presenza per alcune categorie di studenti, come quelli delle lauree magistrali, rispettando le normative sul distanziamento sociale. Mentre per gli studenti delle triennali si potranno ipotizzare di regolamentare gli accessi alternando le giornate. Su questo sta lavorando una apposita commissione. Per gli studenti fuorisede che provengono da altre regioni la tendenza sarà quella di non farli spostare, adottando metodi di didattica a distanza”.

È possibile ipotizzare l'installazione di tornelli all'ingresso delle sedi universitarie e controlli con i termoscanner?

“Metteremo in campo tutte le misure per disciplinare l'afflusso degli studenti e garantire il rispetto delle normative anti-contagio. È chiaro che i provvedimenti saranno diversificati a seconda dei casi. La Federico II ha 75mila studenti, 2600 docenti e 2500 dipendenti, oltre a numerose sedi dislocate su tutto il territorio regionale”.

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