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Fatture false nei centri di riabilitazione, indagata anche la moglie di Ciriaco De Mita

I centri di riabilitazione Aias di Calitri, Avellino e Nusco sono stati sequestrati dalla guardia di finanza su disposizione della procura e sono state iscritte nel registro degli indagati dodici persone, tra cui la moglie dell’ex presidente del Consiglio Ciriaco De Mita,Anna Maria Scarinzi, e le due figlie dell’ex segretario Dc.
A cura di Enrico Tata
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Dipendenti senza soldi da mesi, un giro di fatture false, oltre 5 milioni di debiti nei confronti dell'Inps e dell'Agenzia delle Entrate. Irregolarità e carenze sia dal punto di vista amministrativo che strutturale. I centri di riabilitazione Aias di Calitri, Avellino e Nusco sono stati sequestrati dalla guardia di finanza su disposizione della procura e sono state iscritte nel registro degli indagati dodici persone, tra cui Anna Maria Scarinzi, la moglie dell'ex presidente del Consiglio Ciriaco De Mita, e le due figlie dell'ex segretario della Democrazia Cristiana. De Mita, che ha compiuto 90 anni nel gennaio scorso, oggi è sindaco di Nusco, piccolo comune irpino dove vive da sempre. Scarinzi, presidente dell'associazione ‘Noi con loro' che aveva fittato, fin dal 1995, alla onlus Aias i locali per le attività riabilitative e socio sanitarie, è indagata per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, abuso d’ufficio e reati fiscali. Alle  figlie viene contestata una consulenza informatica mai avvenuta nell'ambito di un progetto finanziato con fondi pubblici. Il procuratore di Avellino Rosario Cantelmo, che coordina l'inchiesta, ha disposto il sequestro dei conti bancari delle tre donne: 3.120 euro per Anna Maria Scarinzi e 3750 euro complessivamente per le figlie.

"Uno squarcio inquietante su una gestione opaca: la politica e le istituzioni sono chiamate ad interrogarsi sull'opportunità o meno di continuare ad esternalizzare prestazioni sanitarie così importanti", ha dichiarato in una nota il consigliere regionale irpino, Francesco Todisco (ArticoloUno-Mdp). Il consigliere ha annunciato anche la convocazione di un tavolo tecnico con Asl e dirigenti regionali, "per valutare la modalità migliore per far fronte all'emergenza dettata dalla chiusura delle tre sedi irpine e per mettere in campo un percorso amministrativo chiaro affinché l'assistenza a disabili e spersone spastiche non sia appannaggio dei soli privati accreditati, ma ritorni sotto il controllo diretto del pubblico".

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