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Femminicidio Sant’Antimo, D’Aponte si difende: “Ero vittima di mio suocero”

Nel corso dell’interrogatorio, l’indagato per l’omicidio della moglie, Stefania Formicola, si sarebbe difeso affermando di non avere intenzione di uccidere la donna e di essere stato vittima delle minacce del padre di lei. A conferma di ciò ci sarebbero un audio e un video, già in possesso della Procura.
A cura di Ida Artiaco
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Si è difeso tra lacrime e singhiozzi per oltre due ore nel corso dell'interrogatorio fiume che l'ha visto protagonista nel carcere di Poggioreale, dove è detenuto in stato di fermo dallo scorso mercoledì. Carmine D'Aponte, il 33enne di Sant'Antimo accusato di aver ucciso con un colpo di pistola la moglie Stefania Formicola, 28 anni, lo scorso 19 ottobre, ha giurato davanti agli inquirenti che lui non avrebbe mai voluto far del male alla donna. Anzi, lui stesso sarebbe stato vittima delle minacce del suocero, il padre della vittima. E' su questo che sta puntando la difesa per il Riesame.

A provare questo, ci sarebbe addirittura un audio, già consegnato alla Procura, in cui il muratore 33enne è minacciato dal padre di Stefania. "Mio suocero ha tentato di uccidermi nella cucina di casa sua – ha spiegato D'Aponte al Gip -: ha sparato contro un colpo e Stefania gli ha spostato il braccio all’ultimo momento, il proiettile è uscito dalla finestra: le devo la vita, come avrei potuto ucciderla?". Non solo. Secondo i familiari dell'indagato, ci sarebbe anche un video che, nelle intenzioni della difesa, servirebbe a spiegare il contesto in cui è avvenuta la tragedia della scorsa settimana.

Le immagini in questione mostrerebbero il nonno dare una di quelle pistole in mano al nipotino, figlio di D'Aponte e della vittima, e dire "Spara a papà"; il piccolo, sempre secondo quanto hanno riferito i parenti di D’Aponte, impugna l'arma e mima come a premere il grilletto, dicendo poi "bam bam". Pare che il padre di Stefania detenesse legalmente due pistole perché addetto alla tutela personale di alcuni esponenti del Consiglio regionale. Intanto, gli investigatori sono a lavoro per cercare di fare luce sull'intera vicenda.

L'omicidio di Stefania Formicola

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Si è consumato alle prime luci di mercoledì 19 ottobre 2016 l'ultimo femminicidio in Campania. La vittima è la 28enne Stefania Formicola, uccisa con un colpo di pistola all'addome dal marito, Carmine D'Aponte, muratore 33enne. La coppia si trovava in auto nei pressi di Sant'Antimo, in provincia di Napoli, ma erano residenti a San Marcellino, nel Casertano. L'uomo non riusciva ad accettare la fine del suo matrimonio: sarebbe questo il movente alla base del tragico gesto. Dopo l'omicidio è stato lo stesso D'Aponte a chiamare gli operatori del 118 il cui arrivo, però, si è rivelato inutile, dato che al loro arrivo la donna era già morta. All'arrivo dei militari, l'uomo è apparso in evidente stato di agitazione prima di essere sottoposto a fermo. La donna lascia due figli piccoli.

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