Figlio del boss attore in Gomorra, Maurizio Gasparri attacca
L'ex ministro Maurizio Gasparri attacca a testa bassa la produzione della serie tv Gomorra, dopo la notizia – pubblicata da Fanpage.it – della partecipazione in un cameo di un baby attore risultato figlio di un boss degli scissionisti ucciso, Gaetano Mckay Marino: «Sky paga e il delinquente prospera. Apprendiamo di un ennesimo episodio inquietante che riguarda la serie Gomorra e le produzioni televisive e cinematografiche nate dai testi di Roberto Saviano che partecipa certamente ai proventi economici di queste produzioni. In una puntata della seconda serie televisiva di Gomorra recita un bambino di dieci anni figlio di un boss del clan degli scissionisti».
«Ormai ci sono diversi indizi che portano a pensare che anche Gomorra la serie, così come accadde con il film, stia diventando un reality sulla camorra piuttosto che una fiction, peccato, però che, nei reality bisognerebbe riproporre la realtà e non solo una parte». Lo hanno detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e Gianni Simioli de La Radiazza per i quali «saremmo di fronte a un vero reality se, oltre al male, rappresentato dalla camorra e dai camorristi, ci fosse spazio anche per le forze dell'ordine e i magistrati che, nella vita reale, combattono la criminalità e, invece, per loro non c'è spazio, mentre c'è spazio per le case dei veri criminali e per i figli dei boss che diventano attori».