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Gomorra: la serie tv e la città

Figlio del boss Mckay in Gomorra, Cosip: “Gesto di ‘rispetto’ per la famiglia criminale?”

Il sindacato di polizia Cosip contro la serie tv Sky Gomorra: “Perché al figlio del boss Gaetano Mckay quello spazio? Così si amplificano le gesta della malavita”. Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca: “Ho l’orticaria guardando quella serie”.
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Un fotogramma di Gomorra in cui compare Nicola Marino, figlio di Gaetano Mckay Marino. Nel riquadro in basso, il padre Gaetano 'Mckay' Marino, ucciso nell'ambito della faida di Scampia
Un fotogramma di Gomorra in cui compare Nicola Marino, figlio di Gaetano Mckay Marino. Nel riquadro in basso, il padre Gaetano ‘Mckay' Marino, ucciso nell'ambito della faida di Scampia
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Non si spegne la polemica sulla partecipazione a una puntata della serie Gomorra del piccolo Nicola Marino, Neko figlio di Gaetano Marino alias Moncherino ‘Mckay', tra i capi degli scissionisti di Scampia, morto in un agguato a Terracina. Dopo la notizia diffusa da Fanpage.it il Cosip, Sindacato Indipendente di Polizia, attacca duro: «Senza voler pensare male, e cioè che sia stata una trovata per dare ulteriore ‘slancio' e far parlare ancora di più del film, bisogna rilevare che la cosa ha tutti i connotati del gesto che suggella e conserva un inaccettabile ‘quieto vivere', una sorta di mini-trattativa fra chi con il ‘mito negativo' della criminalità organizzata ci fa i soldi vendendo un prodotto che ne riproduce e ne ‘amplifica' le gesta, e le vere star neppure troppo occulte della trasmissione».

Secondo Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp: «È fin troppo evidente che questa cosa non è affatto diversa dai famigerati ‘inchini' di cui tanto si parla nelle cronache e che, di solito, scatenano le ire dei benpensanti. Appare esattamente come una sorta di gesto ‘di rispetto' verso questa famiglia, con la strumentalizzazione di un bambino di appena 10 anni che non ha colpe ma che, suo malgrado, porta un cognome che a Napoli tutti conoscono e che ha un solo e ben preciso significato. Una cosa è certa: questa faccenda ha fatto alquanto comodo alla camorra vera, quella che vive di gesti simbolici e di riconoscimenti più o meno espliciti della sua sbandierata supremazia, e non ha certamente danneggiato la produzione della fiction. Siamo assolutamente certi – conclude – proprio come del sangue dei cittadini innocenti e dei nostri colleghi versato sulle strade del capoluogo partenopeo, che la camorra sia stata assolutamente contenta della messa in onda di questa fiction, e a maggior ragione della partecipazione alla sua realizzazione di un piccolo giovane erede della peggiore delle tradizioni».

Vincenzo De Luca contro Gomorra la serie

Il governatore della Campania Vincenzo De Luca, non ha avuto parole positive per la serie tv: «Ho seguito con qualche sensazione di orticaria Gomorra. Se devo dire come la penso, a me non piace. Non dobbiamo occultare la verità o la realtà – ha detto nella settimanale intervista-fiume all'emittente salernitana Lira Tv – ma non mi piacciono queste operazioni furbesche. Perché tu devi proporre l'immagine della realtà e della realtà campana, di cui fa parte anche la camorra, ma non puoi proporre lavori che, al di là delle intenzioni, oggettivamente rischiano di proporre modelli negativi». Secondo De Luca la serie tv ispirata al romanzo di Roberto Saviano, «rischia addirittura di mitizzare i delinquenti».

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