“A guardare bene le immagini non si evince la prova di qualsivoglia reato”. È questo il primo commento a caldo di Giovanni Palomba, candidato sindaco a Torre del Greco, dopo la diffusione di un video di Fanpage che dimostra la richiesta di fotografare il voto in cabina fatta da alcuni personaggi non identificati ad un elettore fuori da un seggio. Beneficiario del voto sarebbe Simone Gramegna, esponente della lista “Insieme per la città” Se Palomba vincerà le elezioni, Simone Gramegna sarà eletto consigliere comunale. Su di lui Palomba non esprime neppure una parola.
“Chiederò, comunque, alle forze dell’ordine di acquisire il filmato integrale con i volti scoperti per procedere all'identificazione dei soggetti ripresi” prosegue Palomba in un post su Facebook, gridando, poi, al complotto giornalistico a suo danno. “Come già accaduto in avvio di campagna elettorale con l’affissione di manifesti anonimi sulla mia famiglia, in modo strumentale si vuole macchiare la competizione politica e coprire così l’ampio successo registrato al primo turno dalla mia coalizione. Sono pronto a fronteggiare tutte le cattiverie, perché sono certo che fino al ballottaggio si proverà in qualsiasi modo ad avvelenare il clima nella nostra città.” Nessun commento da parte del suo sfidante il prossimo 24 giugno, il candidato di centrodestra Luigi Mele.
Palomba ha poi condiviso un post di Gramegna, che si difende da ogni accusa: “Ledere la mia immagine attraverso diversi filmati montati in modo tale da creare "l'illecito" con il mio nome per colpire in modo indiretto la mia persona, il Sindaco e la nostra coalizione in vista del ballottaggio è una cosa indegna e disgustosa. Mi dissocio completamente da ciò che sta circolando in questi minuti e da questi fantomatici sostenitori in quanto non é attestata la mia presenza in quel luogo durante l'arco dell'intera giornata dello scorso 10 giugno. Vergognatevi … Non rispondo a nessun tipo di accusa in quanto procederemo attraverso l'autorità giudiziaria contro questa ingiuria e queste persone… Chi mi conosce saprà bene come rispondere a queste accuse e difendere la mia persona.”
Sia la coalizione di Palomba che quella di Mele erano infarcite di esponenti dell’amministrazione di Ciro Borriello, sciolta nell’agosto del 2018. Il sindaco si era dimesso a luglio per contrasti politici con la sua maggioranza, ma era stato arrestato per una faccenda di mazzette relative all’appalto dell’igiene urbana e non aveva ritirato le dimissioni. Secondo gli inquirenti, le indagini avevano “rivelato un mercimonio della funzione pubblica svolta dal sindaco”.
Durissima la posizione del Movimento Cinque Stelle sulla vicenda. Il deputato Luigi Gallo annuncia il deposito di una interrogazione al ministro dell'interno Salvini con richiesta di intervento urgente “per verificare eventuali manomissioni, manipolazione o condizionamento del voto e fare le dovute verifiche ancor prima del 24 giugno 2018.” Il candidato sindaco pentastellato Luigi Sanguigno, che per poche centinaia di voti non è arrivato al ballottaggio è ancora più duro: “Il 10 Giugno la città ha mandato un messaggio, una richiesta democratica di sviluppo, un grido soffocato da forze oscure che ci tengono in ostaggio spingendoci verso il baratro. – ha scritto – Il servizio di Fanpage.it ci mostra il lato oscuro di queste Amministrative, i motivi per i quali, a TorreGreco, si continua a mantenere alcuni cittadini in uno stato di sofferenza e incosapevolezza permanente.”