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Il primario dell’Ospedale del Mare ha perso il posto: per festeggiare l’incarico chiuse un reparto

Il primario che per festeggiare il suo incarico organizzò un party che di fatto paralizzò l’attività del suo reparto all’Ospedale del Mare è stato rimosso dall’incarico dirigenziale. A deciderlo, l’Azienda sanitaria locale Napoli 1 dopo una istruttoria che ha vagliato le dichiarazioni del medico e le effettive presenze nel nosocomio partenopeo.
A cura di Redazione Napoli
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A destra l'ex primario Francesco Pignatelli
A destra l'ex primario Francesco Pignatelli

Se non si trattasse di un ospedale e quindi della salute delle persone questa vicenda sarebbe quasi comica. Il medico dell'Ospedale del Mare  Francesco Pignatelli, al centro del caso di un reparto chiuso per permettere ai dipendenti dell'Ospedale del Mare in servizio in Chirurgia vascolare di partecipare alla sua festa per la nomina a primario, ha perso il posto. La direzione generale dell'Asl Napoli 1 centro, firmata dal top manager Mario Forlenza, revoca l'incarico al professionista che dunque, paradossalmente, perde il lavoro per averlo festeggiato. L'Asl precisa che la decisione arriva dopo un'istruttoria compiuta dalla struttura. In pratica, il neodirigente della Chirurgia vascolare, che aveva preso servizio il primo giugno 2018, essendo ancora nel periodo di prova legato alla sua nuova funzione, è stato sollevato dall'incarico per la "gravità della situazione creatasi" nel week end scorso nel reparto da lui diretto, anche dopo aver ascoltato il medico, avendo accertato che i quattro pazienti che erano ricoverati il 6 luglio alle 19 nel reparto erano stati appoggiati in Chirurgia generale senza che venisse informata la direzione sanitaria della necessità di dover prevedere a questo appoggio.

Il tutto è scaturito dalla denuncia da parte del consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli e per la quale sono intervenuti anche i carabinieri del Nas – dell'organizzazione di una festa per l'incarico ricevuto in un locale dell'area flegrea da parte del primario, evento che aveva determinato la chiusura del reparto dalle 20 di venerdì 7 luglio alle 8 del giorno successivo ed il trasferimento di quattro ammalati in Chirurgia Generale. Una vicenda sulla quale è intervenuta anche una Commissione ispettiva ministeriale. Pignatelli, secondo quanto si legge nel provvedimento, ha detto: "Essendo presenti notevoli criticità per la copertura dei turni del personale infermieristico in questo periodo, ho ritenuto opportuno, nella serata per il turno di attività che va dalle 20 del giorno 6/7 alle 8 del giorno 7/7, al fine di assicurare la continuità assistenziale, appoggiare i quattro ammalati degenti del reparto di Chirurgia vascolare, presso la Uoc Chirurgia Generale dello stesso presidio, ove esistevano posti letto disponibili". E ancora: "Ritengo che l'unico errore che mi possa essere ascritto, sia quello di non aver avvisato, e quindi formalizzato per iscritto, la Direzione sanitaria del Presidio ospedaliero, chiedendo l'autorizzazione a procedere in tal senso. Inoltre non risponde al vero, e nego assolutamente, che il reparto fosse chiuso con una catena. Voglio fare comunque ben presente che tale vicenda non ha causato alcun danno o carenza assistenziale ai degenti del reparto". Tuttavia, il Servizio ispettivo aziendale, ha, tra l'altro, evidenziato che il reparto, nella notte tra il 6 ed il 7 luglio, è risultato chiuso e che "nei turni presentati in Direzione sanitaria, la notte del 6 luglio non era prevista la presenza di un medico nella Uoc Chirurgia vascolare, era invece prevista la reperibilità di due medici invece della singola unità".

"Presso la Uoc di chirurgia vascolare non è risultato personale in servizio nella notte tra il 6 ed il 7 luglio 2018" si legge nel provvedimento. Inoltre, "dagli atti acquisiti e dalle dichiarazioni rilasciate, la Direzione Sanitaria non è risultata essere stata informata dal dottor Pignatelli della chiusura". Nel provvedimento si spiega che "il personale del comparto afferente all'Unità operativa di Chirurgia Vascolare è stato posto fuori turno o era in ferie o in malattia, dunque per quella notte nessuno risultava in servizio". Insomma, dalle relazioni si desumono "responsabilità gravi a carico del dottor Francesco Pignatelli, atteso che le giustifiche addotte non sembrano aver convinto che quanto accaduto sia avvenuto per ‘pura coincidenza' e non invece, come sembra, preordinato per la concomitanza dei festeggiamenti per l'incarico ricevuto".

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